I Ragazzi del Cinema America di Roma, oggi “Piccolo America”, affrontano un nuovo, ennesimo ostacolo.
Non spegnerete i nostri proiettori!”
Una storia travagliata dalla nascita quella del Cinema America, nato nel 2012 in seguito all’occupazione di uno stabile a rischio demolizione, nel quartiere romano Trastevere. Alla base della volontà di riqualificazione dell’edificio c’era un preciso -per qualcuno utopico- obiettivo: dare vita nuova allo storico rione romano, con proiezioni cinematografiche ed eventi culturali,allo stesso tempo combattendo degrado e speculazione edilizia. Ad oggi, la volontà di perseguire quello stesso obiettivo poggia su basi più consapevoli e consolidate, meno utopiche e più urgenti. Partendo dal cuore di Roma l’associazione Piccolo America è riuscita ad ampliare il proprio raggio d’azione da Trastevere all’intero territorio capitolino, e non solo.
Eppure i migliori propositi, anche quando accompagnati da risultati, non sono mai stati sufficienti, a Roma. Dal 2012 il Cinema America ha dovuto confrontarsi con sgomberi, violenze, lotte continue con amministrazione comunale ed enti privati. Sta succedendo di nuovo, anche oggi.
L’iniziativa “Il Cinema in Piazza”, giunta alla sesta edizione, prevedrebbe per l’estate un programma articolato dal 3 Luglio al 30 Agosto, per animare le calde notti estive romane in Piazza San Cosimato, la Cervelletta ed il Porto Turistico di Roma a Ostia. Purtroppo l’utilizzo del condizionale è imposto dalle circostanze: “Il Cinema in Piazza” potrebbe quest’anno non avere luogo.
Un post pubblicato sulla pagina Facebook chiama a raccolta i sostenitori del Piccolo America. Il Piccolo punta il dito in particolare contro l’ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Multimediali), presieduta dall’ex sindaco di Roma ed ex Ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli, e l’ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema), rispettivamente associazioni di categoria dei distributori e dei gestori delle sale.
“Di oltre 140 film richiesti alle case di distribuzione per programmare le rassegne a San Cosimato, Ostia e Cervelletta abbiamo ricevuto più di 120 risposte negative. Non ci autorizzano nemmeno i film di proprietà RAI di autori italiani! Tutti “no” ad offerte economiche pari o più alte rispetto all’usuale valore di mercato per la proiezione di quelle opere con proiettori DCI. Siamo senza film, costretti a chiedere il vostro aiuto per combattere questa battaglia.”
Data la gratuità degli eventi organizzati, che non prevedono il pagamento di un biglietto, il Piccolo America è accusato di fare “concorrenza sleale”. In realtà, spiegano i ragazzi, “il nostro evento è gratuito per chi ne fruisce, ma non per l’industria cinematografica, perché ogni estate paghiamo tra i 55.000 e gli 80.000 euro di compensi ai distributori per le proiezioni. Un esempio: per una proiezione di “Sinfonia d’autunno” di Bergman, film del 1978, abbiamo pagato 1.220 euro.”
I distributori si opporrebbero alla concessione delle autorizzazioni alla luce delle sovvenzioni pubbliche percepite dall’associazione Piccolo America. L’evento prevede un costo complessivo di 600.000 euro a stagione, di cui 300.000 costituiscono finanziamenti pubblici, 300.000 sono risultato di sponsorizzazioni, incassi del bar e donazioni. Il Piccolonon ha mai tenuto a nascondere l’ammontare o la natura dei finanziamenti, ed è spinto dalla sincera convinzione che la priorità nell’utilizzo di fondi pubblici non possa non essere la fornitura di servizi gratuiti per la cittadinanza.
“Siamo il Cinema America, da sempre agiamo locale e pensiamo globale. Stavolta abbiamo deciso anche di agire globale”. Quella del Piccolo si configura infatti come una lotta collettiva, che coinvolge realtà ed iniziative fresche ed originali, dislocate sull’intero territorio italiano: Scendi c’è il Cinema del quartiere Giambellino di Milano, i ragazzi del FurgonCINEMA, che porta le proiezioni nell’Italia centrale colpita dal sisma, e La Guarimba Film Festival in Calabria.
I Ragazzi del Cinema America rivendicano oggi, ancora una volta, la possibilità di svolgere il proprio lavoro e proseguire con l’erogazione di un servizio a tutti gli effetti pubblico.È paradossale che la gratuità di un’iniziativa non profit (per definizione senza fini di lucro) diventi motivo (o pretesto) per fare ostruzionismo. Le comunità, oggi più che mai, hanno bisogno di eventi culturali ed iniziative gratuite. “Il nostro obiettivo è quello di opporci al distanziamento sociale, mantenendo il distanziamento fisico” è specificato nella pagina Facebook dedicata all’evento “Il Cinema in Piazza”. Il problema dello svuotamento delle sale cinematografiche non si può affrontare attribuendone la colpa a realtà come quella del Piccolo America, che al contrario promuovono ed incoraggiano ad una fruizione collettiva e appassionata del cinema.
“Condividete, diffondete, parlatene con tutte le persone che lavorano nella stampa, nel cinema e nel mondo culturale in generale, anche all’estero. Arriviamo dentro gli uffici di ogni distributore, di ogni multisala, di ogni major a Roma, Londra e a Los Angeles. Tutto ciò che vi abbiamo raccontato è documentabile e non avremo paura di mostrare le carte quando ce ne sarà occasione.