Più un solido metteur en scène che un autore, Volker Schlöndorff trae la maggior parte dei suoi film da sceneggiature o testi altrui, principalmente opere letterarie. Ben presto, esplorando temi caldi come l’abuso di potere e la ribellione al sistema, inscrive la propria opera nel panorama del Neuer Deutscher Film, il nuovo cinema tedesco. La sua storia nel documentario di Arte in italiano.
Nel secondo dopoguerra, nella Germania occidentale si sviluppa rapida la nuova industria cinematografica, che dà vita a filoni quali i Trümmerfilme (film di macerie), che affrontano l’impatto della guerra sulle città o gli Heimatfilm, dedicati alla patria e incentrati intorno a una melodrammatica storia d’amore. Da tutto questo, nonché dal retaggio della guerra, Volker Schlöndorff (Wiesbaden, 1939) vuole scappare, distaccandosi da una cultura d’origine di cui non va affatto fiero. Già consapevole a quindici anni di voler fare il regista, si trasferisce in Francia per un soggiorno studio, ma finisce per rimanerci dieci anni. Dopo gli studi all’IDHEC, frequenta la Cinémathèque e si inserisce nel mondo del cinema come assistente di Louis Malle, Alain Resnais e Jean-Pierre Melville. Giunto il momento di girare il proprio esordio, però, viene esortato da Malle a farlo in Germania, perché la Francia è già satura di giovani autori promettenti.
Rientrato in patria, nel 1966 ha un’intuizione fondamentale: i tedeschi hanno bisogno di un cinema che rifletta la realtà, un cinema tedesco che guardi alla propria società in maniera critica. La sua opera prima, I turbamenti del giovane Törless, si inscrive nel panorama del nascente Nuovo cinema tedesco, di cui è personalità quasi atipica: Schlöndorff cerca infatti di portare nella cerebrale e intellettuale cinematografia d’autore un elemento di popolarità unito all’impegno socio-politico. Dieci anni più tardi riceve la notorietà internazionale con Il tamburo di latta, (1979), che si aggiudica la Palma d’oro al 32° Festival di Cannes, e poi l’Oscar per il miglior film straniero.
Tutta la storia di un autore che ha rivoluzionato il cinema tedesco nel documentario di Pierre-Henri Gibert Volker Schlöndorff: a tamburo battente, disponibile fino al 4 luglio su Arte in italiano.