De Finis anticipa l’identità del futuro Museo delle periferie di Tor Bella Monaca. Una collaborazione tra Roma Capitale, Municipio Roma VI e Azienda Speciale Palaexpo
“Il museo vuole ‘collezionare’, e promuovere, esperienze, progetti (artistici, urbanistici, sociali, politici), pratiche di rigenerazione urbana nate in quelle zone di ‘margine’ (che in verità marginali non sono affatto, visto che spesso circondano letteralmente i centri storici) della città, l’habitat che gli umani del Terzo Millennio hanno scelto facendosi, a partire dal 23 maggio del 2007 per il 50% + 1 ‘urbani’”. Giorgio de Finis racconta, in esclusiva per ArtsLife, la sua idea progettuale per il futuro Museo delle periferie di Tor Bella Monaca, appena annunciato dalla Sindaca di Roma Raggi e dal Vicesindaco e Assessore alla Crescita Culturale Bergamo nelle more dell’illustrazione dell’Estate Romana.
Un progetto che nasce dalla collaborazione tra lo stesso Assessorato alla Crescita Culturale di Roma Capitale, il Municipio Roma VI e l’Azienda Speciale Palaexpo, e che sarà curato appunto da Giorgio de Finis, reduce da una gestione certamente non incolore del Macro. “È un progetto che naturalmente interesserà il quartiere che ospita il museo (Tor Bella Monaca)”, puntualizza l’antropologo, “ma che intende parlare alla città tutta (alle altre periferie, ai centri, alle periferie delle altre metropoli globali con le quali Roma intende confrontarsi)”.
Arduo provare a carpire i dettagli di un progetto che è ancora in piena definizione: tuttavia de Finis prova a delinearne l’identità. “Da sempre sono convinto che il museo sia un interessante strumento per ripensare la città, una sorta di laboratorio, uno spazio di libertà all’interno del quale pluralità, differenze, soggettività, possano trovare asilo e confrontarsi in un modo leale ma che deve essere necessariamente ‘agonistico’; in questo senso il museo è sempre ‘politico”’.
L’idea è di dare vita ad un museo come centro studi internazionale delle periferie urbane, nell’ambito più ampio dell’analisi del fenomeno urbano su scala globale. Il progetto prevede l’istituzione di una Biblioteca specializzata, di una videoteca, di una collezione permanente. E di alcune residenze per artisti e progetti di ricerca, mostre, pubblicazioni, lectio magistralis e incontri. Nel corso del 2020 verranno poi realizzati 2 nuovi murales al Blocco R8. E verrà completato il progetto di Street Art già avviato a largo Ferruccio Menganoni.
Saranno inoltre avviati incontri mensili aperti all’istituto scolastico di Melissa Bassi, e un evento di presentazione del progetto presso il Teatro di Tor Bella Monaca. L’edificio in cui sarà collocato il Museo attualmente non esiste, e sorgerà a seguito di un accordo tra imprenditori privati e il municipio. Gli imprenditori si sono impegnati a portare a termine uno dei tre edifici in costruzione per donarlo al Municipio. Che, appunto, lo utilizzerà per il museo (si tratta di un’opera pubblica a scomputo e quindi da realizzare da parte del privato). Nel frattempo, esistono una serie di spazi sia al chiuso che all’aperto che potranno essere utilizzati per le attività del museo stesso.