Print Friendly and PDF

Un nuovo museo per Giorgio De Finis. Ecco tutti i programmi dell’Estate Romana

BACK-TO-NATURE_Edoardo_Tresoldi_Etherea-©-Roberto-Conte BACK-TO-NATURE_Edoardo_Tresoldi_Etherea-©-Roberto-Conte
BACK-TO-NATURE_Edoardo_Tresoldi_Etherea-©-Roberto-Conte
BACK-TO-NATURE, Edoardo Tresoldi, Etherea – © Roberto Conte

L’Estate Romana lascia il posto a ROMARAMA, il contenitore culturale che animerà la città da Luglio fino a Dicembre 2020. Molti gli eventi – qui trovate i più significativi – ma il cambiamento di nome suscita non poche polemiche. A Giorgio De Finis affidato il progetto dell’istituzione di un museo delle periferie

Da estate Romana a ROMARAMA

L’Estate Romana nacque nel 1977 – su iniziativa di Renato Nicolini – allo scopo di far tornare le persone a vivere la città dopo la paura degli anni di piombo. Si tratta pertanto di un appuntamento molto caro ai romani – ma che anche molti turisti conoscevano bene – e dall’alto valore simbolico.

Per questo motivo, l’annuncio di abbandonare definitivamente questo nome che era passato indenne ai vari cambia di maggioranza in seno all’amministrazione capitolina, ha destato qualche perplessità che in alcuni casi si è trasformata in aperta polemica da parte di alcuni giornalisti ed esponenti del mondo politico.

La necessità di cambiare il nome alla rassegna è stata determinata dall’estensione temporale degli eventi. In controtendenza rispetto a quanto sta avvenendo in altre città infatti, si pensa non solo di non limitare l’offerta culturale a causa delle misure di contingentamento determinate dal COVID-19, ma di ampliarla dall’estate fino a dicembre.  Del resto, anche i musei  del sistema museale di Roma Capitale hanno già tutti riaperto le porte ai visitatori, in molti casi prorogando le mostre interrotte a causa del lockdown.

Da questo punto di vista non si può che apprezzare lo sforzo del Vicesindaco Luca Bergamo e della Presidente della Commissione cultura Eleonora Guadagno, anche perché alcuni eventi previsti nel calendario sono obiettivamente interessanti.

 

Luca Bergamo e Giorgio De Finis durante la conferenza stampa al Macro
Luca Bergamo e Giorgio De Finis durante una passata conferenza stampa al Macro

Le polemiche

Le perplessità quindi non derivano dagli eventi culturali previsti dal palinsesto – anche perché la critica a priori non porta lontano – quanto dal cambiamento del nome di una rassegna che, come abbiamo già specificato, aveva un alto valore simbolico e una tradizione consolidata fin dagli anni settanta.

L’idea è quella di estendere quanto di buono è stato fatto e non di certo rinnegarlo – come del resto hanno specificato sia la Sindaca Raggi che il Vicesindaco Bergamo – ma c’è chi giudica questo nome “inutile, autolesionistico, cervellotico, brutto, cacofonico, mania di protagonismo” e così via.

Insomma, non si può dire che questo nuovo slogan abbia suscitato la standing ovation dopo la sua presentazione.

A noi appare semplicemente poco accattivante. E nella società dove la comunicazione è in grado di  la determinare la sorte o meno di ogni progetto  non è poi una questione così superficiale come a prima vista potrebbe apparire. Tuttavia, alla lunga, il successo o meno della rassegna lo determineranno indubbiamente i singoli contenuti che non mancheremo di presentarvi di vota in volta.

Anche l’immagine della rassegna affidata a Chiara Fazi per Zètema non ha ottenuto un consenso unanime – qualcuno avrebbe preferito la lupa capitolina -, ma in questo caso si passa nel campo artistico dell’opinabile e magari quello che non piace a qualche addetto ai lavori risulterà gradevole per il pubblico.

Romarama
Locandina della rassegna, Courtesy Image Zètema

Concept del cambiamento

Come riferisce la nota diffusa dal Campidoglio:

Creato da Roma Capitale Assessorato alla Crescita Culturale, Romarama è il progetto della fase 3 a Roma. E il suo racconto attraverso un unico contenitore che consente di scoprire eventi e attività dall’estate all’inverno. La nuova identità è ideata dall’illustratrice Chiara Fazi per Zètema, è un neologismo che riprende il suffisso –orama  [dal gr. ὅραμα/veduta]  usato in poche parole composte, coniate sul modello di panorama, fino alla comparsa negli anni ’50 di cinerama che permette immagini molto simili alla percezione dell’occhio umano dotato di visione periferica. Il riferimento, dunque, è al significato del suffisso ma anche alla sfida di cercare con sguardo più ampio, quello che unisce il singolo alla comunità, le vie per una rinascita fondata sul cambiamento, la fiducia nel futuro del nostro Paese, come accadde anche nel dopoguerra”

Più convincete il pay off dello slogan “L’arte che muove le città”, che si ispira alla canzone di Lucio DallaLa sera dei Miracoli” (1980), dedicata proprio alla Roma delle Estati Romane di Nicolini.

Dal centro alle periferie, la dichiarazione della Sindaca Virginia Raggi:

L’idea di fondo è quella di riportare le persone a vivere la città dopo il lockdown in sicurezza ma senza paura proprio come avvenne dopo i tumulti degli anni settanta. La città intesa però nelle sue molteplici diversità come ha specificato durante la conferenza stampa la Sindaca Raggi:

Abbiamo voluto rivoluzionare un po il paradigma della nostra estate ma recependo tutto il buono che c’era dell’Estate Romana. Questa bellissima manifestazione nella quale l’offerta culturale veniva messa a disposizione di tutti animando soprattutto i luoghi del centro della nostra città. Noi da quando ci siamo insediati abbiamo ribaltato questo paradigma. E abbiamo voluto portare l’animazione culturale nelle periferie cioè ricominciando a vivere la totalità della nostra città”.

Il palinsesto culturale di Romarama da luglio a dicembre 2020

Quattro saranno i poli principali in cui si articoleranno le varie manifestazioni. La cavea dell’Auditorium Parco della Musica, lo spazio esterno del Teatro India, i Parchi con le attività e progetti del bando dell’estate, la piazza del MAXXI.

A partire da luglio, tutti gli  eventi saranno  presentati nel sito  www.romarama.it. Tra gli eventi più significativi – che non mancheremo di presentarvi di volta in volta – ne evidenziamo alcuni che potrete approfondire cliccando sui link evidenziati in rosso.

Collezione Torlonia, via della Lungara: statua di Meleagro (Inv. 264) DIDA: Collezione Torlonia, Meleagro, ©FondazioneTorlonia PH Lorenzo de Masi
Immagini dal laboratorio, Collezione Torlonia, via della Lungara: statua di Meleagro (Inv. 264), Collezione Torlonia, Meleagro, ©FondazioneTorlonia PH Lorenzo de Masi

Le conferme di Romarama

  • La festa della musica – seppur in modalità diverse dal passato a causa delle esigenze di distanziamento personale – quest’anno dedicata al Maestro Ezio Bosso, recentemente scomparso.
  • La stagione estiva del Teatro dell’Opera di Roma, quest’anno ospitata nel nuovo set del Circo Massimo:
  • La conferma della  Festa del Cinema di Roma, guidata da Antonio Monda, che dal 15 ottobre animerà sia l’Auditorium Parco della Musica che tante sale cinematografiche in città. E da settembre a novembre 2020 la 35esima edizione del Romaeuropa Festival;
  • La riapertura del Macro con il Museo per l’Immaginazione Preventiva – EDITORIALE.
  • Dal 1° al 30 luglio riprende l’Estate al MAXXI con eventi dedicati a cinema, libri e teatro. Il programma riprenderà dal 10 settembre al 14 ottobre.
  • La grande mostra The Torlonia Marbles. Collecting Masterpieces – posticipata a causa del lockdown- nel nuovo spazio espositivo dei Musei Capitolini, Villa Caffarelli.
  • La Quadriennale, quest’anno curata dalla direttrice artistica Sarah Cosulich con il curatore Stefano Collicelli Cagol.
Giorgio De Finis
Giorgio De Finis

Le novità di Romarama

  •  Dal 16 al 25 agosto, il museo del Macro esce dai suoi spazi canonici con TRACCE. Una mostra di Lawrence Weiner, ideata da Luca Lo Pinto, che si svolgerà in cielo, sul tratto di litorale tra Ladispoli e Anzio. Un’opera che si mostrerà tramite una serie di banner aerei, e che, traendo origine da un suo libro d’artista realizzato nel 1970 a cura di Germano Celant, contiene anche un ricordo della figura del curatore recentemente scomparso;
  •  Il Teatro di Roma offrirà una programmazione straordinaria di spettacoli, tra luglio e agosto, con ingressi contingentati al Teatro Argentina e performance all’aperto al Teatro India;
  • Novità anche per il ritorno dei concerti nella Cavea all’aperto dell’Auditorium Parco della Musica. Con Max Gazzè, Diodato, Alex Britti , Daniele Silvestri ,Latte e i suoi Derivati  Le Vibrazioni, l’Orchestraccia, Irene Grandi  Beatbox, Mogol. Grande novità per la Cavea la stagione dell’Accademia di Santa Cecilia. Dal 9 luglio per celebrare i 250 anni dalla nascita di Beethoven, l’Accademia dedica al genio di Bonn 5 concerti nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica.
  • Dal  9 settembre al 12 dicembre la mostra  Back to nature – arte contemporanea a Villa Borghese. Tra gli artisti coinvolti Mario Merz, Edoardo Tresoldi, Mimmo Paladino e Grazia Toderi. L’iniziativa coinvolgerà la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Casa del Cinema, Palaexpo, Conservatorio di Musica Santa Cecilia.
  • Una mostra, prevista per metà ottobre al Mattatoio, propone le visioni artistiche del nostro territorio interpretate da cinque fotografi internazionali: Sarah Moon, Nadav Kander, Alex Majoli, Martin Kollar, Tommaso Protti.
  • Il “Museo delle periferie di Tor Bella Monaca“, che nasce dalla collaborazione tra Roma Capitale Assessorato alla Crescita Culturale, il Municipio Roma VI e l’Azienda Speciale Palaexpo, con la cura di Giorgio de Finis.

Commenta con Facebook