Print Friendly and PDF

Basquiat for Justice. Un altro lavoro su carta da 10 milioni accenderà New York a luglio

Jean-Michel Basquiat Victor 25448, 1987 Valued at $10 million
Jean-Michel Basquiat
Victor 25448, 1987
Valued at $10 million

“Victor 25448” del 1987 di Jean-Michel Basquiat in asta da Phillips a New York

Dopo l’annuncio dei giorni scorsi  della “Testa” di Basquiat da 9-12 milioni $ in asta da Sotheby’s a New York il 29 giugno, ora è Phillips a dare notizia della presenza di “Victor 25448” del Picasso Nero nella “20th Century & Contemporary Sale” del 2 luglio.

E’ valutato a $ 10 milioni e una parte dei proventi andrà a “The Art for Justice Fund”. Secondo gli esperti della casa d’aste la sua vendita sarà il momento clou dell’asta serale. Era già passato in asta nel 2008, quando era stato venduto per 3,5 milioni di dollari alla da Christie’s.

Come la “Head” di Sotheby’s, anche “Victor 25448” è un’opera su carta, una delle più grandi mai eseguite dall’artista ed è stata creata l’anno prima della prematura scomparsa di Basquiat.

“Le sue opere su carta sono indipendenti dalle sue opere su tela. Non sono studi, sono opere autonome-ha dichiarato Robert Manley (Phillips deputy chairman, worldwide co-head of 20th century and contemporary art)- Con le sue enormi dimensioni, “Victor 25448″ è una notevole eccezione perché la maggior parte delle altre opere dell’artista su carta sono di piccole dimensioni”

Presenta molti dei tratti distintivi del lavoro dell’artista, dai campi di colore alla pittura figurativa, dai loghi aziendali ai giochi di parole e ai simboli. “Victor 25448” trasmette in modo esuberante la dualità che circonda Basquiat al suo apice creativo, momento che però lo vede anche affacciato sul baratro della distruzione sia fisica che emotiva.

Charity

Una parte dei proventi della vendita andrà a beneficio di The Art for Justice Fund, istituito da Agnes Gund nel 2017, presidente emerita del MoMA e benefattrice di musei e cause umanitarie. Il Fondo ha come mission concedere sovvenzioni dirette ad artisti e sostenitori che si adoperano contro l’incarcerazione di massa e a sostegno di una riforma della giustizia penale negli Stati Uniti.

I suoi dipinti non si limitano a rimanere appesi  alle mie pareti,
si muovono come matti”
Jay Z

 

Victor 25448

L’opera raffigura le conseguenze di una scena violenta con una figura sdraiata e bendata. Messaggi e simboli avvertono “Lesioni mortali”, “Niente da guadagnare qui” e “Una bastonata ti aspetta qui”. Mentre rimane sconosciuto il fatto di violenza raccontato nell’opera, gli studiosi ritengono che il soggetto sia autoreferenziale. L’intento di Basquiat è esprimere la fragilità che caratterizzava l’anno in cui ha realizzato l’opera.

Basquiat era stato profondamente colpito dalla morte inaspettata di Andy Warhol, suo caro amico, all’inizio del 1987. Il corpus di lavori che ha creato dopo questa tragedia è stato esposto in una mostra del 1988 alla Vrej Baghoomian Gallery, l’ultima mostra della vita di Basquiat, e include alcuni dei dipinti più toccanti ed espressivi della sua carriera.

Il curatore e storico dell’arte Fred Hoffman ha dato questa interpretazione:

“La collocazione di una parola ripetuta, su larga scala, carica di pop art giustapposta a una figura in stile espressionista suggerisce la continuazione della strategia dell’artista implementata nelle opere collaborative di Basquiat-Warhol”. Brutalizzato dalle concezioni dell’ ‘”ideale”, il soggetto del dipinto cade in una terra desolata di violenza, disperazione e ambiguità.

Il logo aziendale del produttore di giocattoli “Ideal” appare frequentemente nel lavoro di Basquiat durante questo periodo e si ripete tre volte in “Victor 25448”. Ricorda i giorni di quando da giovanissimo si firmava sui muri per strada SAMO e può essere letto come “I deal” forse come riferimento ai prezzi sempre più alti dalle sue opere.

Gli  “hobo signs”

La parte in basso a sinistra dell’opera contiene otto simboli ispirati agli  “hobo signs” disegnati nel “Symbol Sourcebook” di  Henry Dreyfus. Questi simboli astratti sono stati usati dai vagabondi e dai lavoratori migranti per dare informazioni importanti su muri, recinzioni o porte per avvertire i compagni di viaggio e dai senzatetto per avvertirsi a vicenda delle aree pericolose. Il fascino su Basquiat di questi simboli rispecchia la sua pratica di street artist e rende omaggio agli emarginati e agli sfollati.

 

20th Century and Contemporary Art Evening Sale
2 July 2020, 5pm EDT

Phillips
450 Park Avenue, New York

 

Commenta con Facebook