Print Friendly and PDF

Si può vivere senza amore? Il dietro le quinte di “Loveless” nel documentario di ARTE

Loveless

Un ritratto della società russa attraverso le vicende di persone comuni, che è valso ad Andrej Zvjagincev il Premio della Giuria al Festival di Cannes 2017. Attraverso interviste, estratti del film e riprese dal set, il documentario di Arte in italiano esplora il dietro le quinte di Loveless.

Si può vivere senza amore? Questa la domanda che si pone il regista russo Andrej Zvjagincev nel suo sesto lungometraggio, Loveless. Vincitore del Premio della Giuria al Festival di Cannes del 2017 (tre anni dopo Leviathan, che al Festival si aggiudicò il premio per la sceneggiatura), il film è stato selezionato per rappresentare la Russia ai Premi Oscar 2018. Con sguardo spietato, il regista guarda alla nuova generazione parentale russa, che ha perso qualsiasi senso di appartenenza. Attraverso le vicende di persone comuni, getta luce su un mondo impersonale e individualizzato, denunciando la società dei consumi e dei social network.

Una storia gelida dove non esiste speranza, ambientata in una Mosca tetra e glaciale. Loveless, (Neljubov’ in russo) “privo d’amore”, è la condizione del bambino di una coppia in pieno divorzio, entrambi già proiettati verso le nuove relazioni con i rispettivi amanti. Il figlio, che all’improvviso sparisce, è l’unico ostacolo a questa promessa di un futuro felice. Ma senza amore è anche lo sguardo dell’autore, che descrive impietoso un mondo di sfacelo morale, in cui sembra ormai impossibile interessarsi davvero al bene di qualcun altro. Nel documentario “C’era una volta…Loveless” di Olivia Mokiejewski disponibile su Arte in italiano, un dietro le quinte ripercorre la genesi del film, disponibile fino all’11 luglio.

Loveless

Commenta con Facebook