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L’inafferrabile forma dell’acqua: Serse è in mostra a Roma

L’inafferrabile forma dell’acqua catturata in un disegno. Parliamo delle opere di Serse, raccolte in mostra dalla Galleria Continua di Roma. Dal 10 luglio al 13 settembre.

Giuramento di donna io lo scrivo sull’acqua

 

Sofocle

Per ogni cosa certa riguardo l’acqua – il suo fascino d’infinito, il suo valore fondamentale per la vita – ce ne sono altrettante indefinite e sospette – la sua forma, la sua immagine dinamica. Per questo Sofocle e tanti altri letterati dopo di lui – Lucrezio e Catullo su tutti – hanno ripreso l’elemento idrico per suscitare un’immagine instabile, mutevole, imprevedibile. Se i poeti antichi hanno prediletto affiancare questa metafora alla sfera femminile, spesso seducente e misteriosa, artisti contemporanei come Serse (1952) si sono invece addentrati nelle specificità dell’elemento stesso, cercando di carpirne l’essenza.

Restituire l’immagine della cangianza e del mutamento è il compito che si è dato Serse, cioè portare al limite dell’ancora descrivibile e riconoscibile quello che per sua natura muta incessantemente (…)

 

Riccardo Caldura

Sarà forse la l’estrema familiarità con il mare a muovere Serse – veneto di origine e triestino d’adozione – verso l’indagine dell’inafferrabile forma dell’acqua. Lo strumento fondante di questa ricerca è il disegno, il mezzo prescelto per provare a dare compiutezza a ciò che appare in continua oscillazione. In particolare è la grafite a farsi carico di occupare il foglio senza soffocarlo, di distribuire luci e ombre in grado di alternare forme geometriche ad altre liquide, naturali o artefatte. Il connubio appare fondamentale per immortalare l’inesausto moto. Una certa distanza nostalgica – ottenuta grazie all’analogia della grafite con il bromuro d’argento contenuto nelle antiche fotografie – contribuisce a creare una suggestione opaca, come una sfumatura dell’occhio che si sforza di raggiungere quel che non può vedere.

I risultati – nodo inestricabile di tecnica e poesia – sono in mostra a Roma nella sede di Galleria Continua. Qui tutto è aperto. Fogli d’Acqua è il nome dell’esposizione, aperta al pubblico dal 10 luglio al 13 settembre (dal martedì al sabato 11.00 – 19.00). Serse convoglia dunque in questa mostra la magia dei riflessi e la potenza dei gorghi, l’imponenza dell’onda e la placidità della piatta superficie.

La ripetizione del medesimo soggetto, ad esempio lo sciabordio sulle rive, permette lo sviluppo di una serie di opere dove la sequenzialità dei Riflessi sull’acqua è allo stesso tempo descrizione minuziosa del movimento, e limite del rappresentabile; solo l’accurato controllo del gesto evita che l’immagine diventi puramente astratta

 

Riccardo Caldura

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