Si avvicina la partenza della nuova programmazione espositiva del MACRO di Roma. Dal 17 luglio l’istituzione capitolina inaugurerà con una mostra concepita come un editoriale a firma del direttore artistico Luca Lo Pinto. La mostra coinvolgerà l’intera architettura del MACRO dilatandosi nei 10 mila metri quadri della superficie totale del museo, comprese le aree solitamente non destinate all’esposizione, Museo per l’Immaginazione Preventiva — EDITORIALE porterà a immergersi in una dimensione di riscoperta di questo luogo. Una modalità di visita inedita che assume un ulteriore senso di riappropriazione, alla luce delle trasformazioni che l’emergenza sanitaria ha imposto anche alla nostra esperienza delle opere e degli ambienti di un museo.
Con un editoriale si introducono i contenuti di una rivista o di una collana, si lancia un nuovo progetto, si raccontano intenzioni, si anticipano provocazioni e si cerca di coinvolgere chi vorrà poi sfogliare quelle pagine, o farne parte. Allo stesso modo, le cinquantacinque opere che compongono la mostra suggeriscono direzioni, posizioni e linguaggi del programma triennale di Museo per l’Immaginazione Preventiva. Sono i contenuti non ancora impaginati di una futura rivista vivente.
Si svilupperà così un percorso attraverso l’istituzione museale e la sua identità — fisica e concettuale — con una molteplicità di interventi, alcuni dei quali commissionati per l’occasione o mai esposti prima. Una polifonia di voci, chiamate a evocare con diversi gradi di intensità la storia del MACRO e i contenuti di un nuovo capitolo della sua vita.
La scelta degli artisti invitati in questo preludio indica l’ampio spettro di personalità che saranno protagoniste del futuro Museo per l’Immaginazione Preventiva, mettendo sullo stesso piano discipline diverse quali cinema, musica, poesia, e illuminando, tra i loro scarti e interstizi, un sistema di connessioni inaspettate in cui trovano spazio molte figure irregolari, che sfuggono a formati e definizioni convenzionali.
Autori tra loro apparentemente lontani per generazione, provenienza e linguaggi, interrogano lo status dell’opera d’arte e la sua capacità di raccontare e far risuonare la complessità del presente. Disvelano un panorama stratificato e diacronico dell’architettura del museo, dei suoi depositi, della sua memoria, così come della città che lo ospita. Rivelano immaginari evocando riflessioni su temi urgenti della contemporaneità e ribadiscono l’attualità del loro pensiero, anche nel caso di personalità del passato, a volte dimenticate.
Nel loro insieme chiamano in causa l’idea stessa del museo in relazione ai suoi pubblici e amplificano una dimensione interrogativa che tende a metterne in discussione i modelli, stimolando un esperimento di ridefinizione della sua identità.
Da qui partirà Museo per l’Immaginazione Preventiva, per poi evolvere in maniera organica, come un’unica grande mostra, fino alla fine del 2022.
Museo per l’Immaginazione Preventiva — EDITORIALE presenterà opere di Xavier Aballí, Andreas Angelidakis, Archivio Storico Birra Peroni, Archivio Marcello Salustri, Pierre Bismuth, Henry Bond, Corita Kent, Gino De Dominicis, Trisha Donnelly, Melvin Edwards, Morgan Fisher, Philipp Fleischmann, Liam Gillick/Henry Bond, Marcia Hafif, i ready made appartengono a tutti®, Ann Veronica Janssens, Lory D, Marcello Maloberti, Cecilia Mangini, Franco Mazzucchelli, Luigi Nono, Gastone Novelli, Joanna Piotrowska, Emilio Prini, Puppies Puppies, Sarah Rapson, Roberto Rossellini, Seth Siegelaub, Giovanna Silva, Lewis Stein, Nora Turato, Ufficio per la Immaginazione Preventiva, Vipra, Luca Vitone, Nicole Wermers, Eduardo Williams & Mariano Blatt.
Museo per l’Immaginazione Preventiva — EDITORIALE
17 luglio — 27 settembre 2020
La mostra fa parte di Romarama, il nuovo palinsesto culturale di Roma Capitale.
17 luglio 2020
Apertura straordinaria dalle 12 alle 24
18 luglio — 27 settembre 2020
Martedì — giovedì: 11 — 20
Venerdì — sabato: 11 — 22
Domenica: 11 — 20
Lunedì chiuso
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria