Con la mostra Riflessioni, via Panfilo Castaldi a Milano si trasforma fino all’11 luglio in una galleria fotografica a cielo aperto.
Animare con l’arte le vie delle città non è certo una novità ma nel caso di Riflessioni rappresenta il primo passo di ArtMe, una nuova associazione nata per promuovere un dialogo tra arti e imprese. Ne fa parte Roberto Mutti, critico, curatore e docente di fotografia e noto per la curatela della kermesse milanese Photofestival (la quindicesima edizione si svolgerà dal 7 al 15 novembre), una manifestazione diffusa su tutto il territorio metropolitano milanese e in alcune province limitrofe.
Con l’aiuto di una mappa dettagliata, Mutti invita a scoprire 28 fotografie di sette artiste esposte nelle vetrine di 24 negozi, lungo tutta la via, da corso Buenos Aires per finire all’incrocio con via Lazzaretto.
“La fotografia, si sa, vive e si rafforza nel rapporto con la realtà ma cosa succede quando questa si attenua fino quasi a scomparire?” Da questo interrogativo è partita l’idea di dare vita a una serie di riflessioni sul senso di fotografare e sulla potenza espressiva, come spiega, Mutti “abbiamo chiesto a sette autrici di narrarci questo periodo con immagini capaci di raccontarne le atmosfere, i timori, le speranze, le prospettive. Il risultato è un panorama volutamente diversificato perché dà conto delle tante sfaccettature della realtà e dei tanti modi di osservarla”.
Sguardi nuovi e contemporanei che incrociano le loro visioni in bianco e nero o a colori, poetiche, intime o ironiche, interpreti di fragilità e di forza. Tanti lavori diversi come quello di Eleonora Bosna che indaga sull’identità femminile o Valeria Cammareri “che usa la sua finestra come un affaccio verso un esterno di cui coglie frammenti di vita in un crescendo che si conclude come una liberazione”.
Marta Baffi esamina in prima persona la sua personale quarantena e la sua fotografia di taglio cinematografico è scandita in scene ironiche e ben costruite. “ Si passa dai toni poetici e autobiografici di Sanni Agostinelli ai netti contrasti che caratterizzano il bianco e nero di Lucrezia Albani…e Benedetta Pitscheider e Silvia Tampucci si soffermano sugli interni delle loro case cercando nelle ombre, nelle lame di luce, negli angoli gli appigli per proiettarsi verso il futuro”.
Sette fotografe da godersi in piena libertà riflesse nelle vetrine milanesi.