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Uno scrigno di capolavori. Riapre il 1 agosto tutto il complesso del Duomo di Siena

Siena, il Duomo Santa Maria Assunta © Massimo Sestini Siena, il Duomo Santa Maria Assunta © Massimo Sestini
Siena, il Duomo Santa Maria Assunta © Massimo Sestini
Siena, il Duomo Santa Maria Assunta © Massimo Sestini

Riaprono ai visitatori, oltre al Duomo e al Museo, alle visite la Porta del Cielo, il Facciatone, la Cripta, il Battistero e la Libreria Piccolomini

Dopo il Duomo e il Museo, Siena recupera al suo splendore tutto il ricchissimo complesso della Cattedrale, riaprendo alle visite la Porta del Cielo, il Facciatone, la Cripta, il Battistero e la Libreria Piccolomini. E la perla dell’itinerario sarà proprio quest’ultima, splendente di nuova illuminazione, con il restauro ligneo dei banconi e delle teche. E la sostituzione dei vetri che racchiudono i preziosi codici miniati, cosicché i Corali della Cattedrale potranno essere apprezzati in ogni loro dettaglio.

Da sabato 1 agosto riparte dunque la visita in condizioni di particolare sicurezza, in quanto oltre a tutti i protocolli igienico sanitario previsti dalla legge verrà rilevata la temperatura all’ingresso. E anche attraverso l’app per smartphone The Right Distance – che non richiede informazioni personali lesive della privacy – sarà possibile mantenere l’opportuno distanziamento.

 

La navata centrale del Duomo di Siena
La navata centrale del Duomo di Siena

Il Complesso monumentale del Duomo di Siena è un itinerario denso di capolavori come pochi altri monumenti. A partire dal magnifico Pulpito di Nicola Pisano, scolpito tra il 1265 e il 1268. Alla statua bronzea di Donatello nella Cappella del Battista, capolavoro della maturità dell’artista, realizzata nel 1457. Nella Cappella Piccolomini statue nei primi due ordini di nicchie sono di mano di Michelangelo, che ne realizzò quattro. Un san Pietro e un san Paolo in basso, un sant’Agostino e un san Gregorio Magno in alto.

Al Museo dell’Opera spicca l’occhio di Duccio di Buoninsegna, capolavoro dell’arte vetraria risalente al 1287-88. Nel Battistero sono imperdibili il Fonte, con le formelle commissionate a coppie, due a Lorenzo Ghiberti, due ai Turini (Turino di Sano e il figlio Giovanni di Turino) e due a Iacopo della Quercia. Nel 1423 una scena viene tuttavia tolta a Iacopo e affidata a Donatello, Il Banchetto di Erode. Al Battesimo si collega anche il ciclo del Vecchietta nelle volte a crociera.

www.operaduomo.siena.it

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