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Individuare, restaurare e riportare alla luce le pittrici del Rinascimento

Plautilla Nelli, L'annunciazione (dettaglio), Musei Civici Fiorentini

Malgrado costituiscano un pezzo importante della storia dell’arte, ancora oggi le grandi pittrici rinascimentali non godono del riconoscimento riservato agli uomini. Ecco perché, a Firenze, esiste Advancing Women Artists, che si impegna a restaurare opere di pittrici donne. Il video di Arte in italiano.

La storia dell’arte ha spesso relegato le donne a semplici muse ispiratrici, celandone il grande valore artistico dietro un secolare maschilismo della cultura. Fin dall’epoca medievale esistono tracce di donne dedite a diverse forme di espressione artistica, ma è durante il Rinascimento che alcune di loro iniziano a essere (molto discretamente) riconosciute. A fare da spartiacque sono due religiose, Caterina de’ Vigri (1413-1463), monaca presso il monastero Corpus Domini di Bologna, e Plautilla Nelli (1523-1587) che riscuote un discreto successo con i suoi soggetti religiosi, tanto da essere nominata dal Vasari. Seguono, in Italia, Sofonisba Anguissola (1535-1625), che trascorre dieci anni alla corte di Filippo II di Spagna, Barbara Longhi (1552-1638), che non firma le proprie opere, o ancora Lavinia Fontana (1552-1614), prima donna a ricevere una pubblica commissione. Ma di talenti femminili da (ri)scoprire, le cui opere sono rimaste stipate per secoli nei depositi dei musei cittadini, ce ne sono ancora molte.

Ecco perché, a Firenze, Linda Falcone dirige l’associazione americana no-profit AWA (Advancing Women Artists). L’obiettivo è quello di individuare, restaurare e riportare alla luce dipinti e sculture di donne all’avanguardia dimenticate per centinaia di anni nei depositi fiorentini. Una missione che la fondatrice non considera “femminista”, bensì semplicemente “umanista”, poiché le donne rappresentano metà dell’umanità e hanno contribuito ampiamente al patrimonio artistico mondiale.

Plautilla Nelli, L’annunciazione (dettaglio), Musei Civici Fiorentini

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