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Non mi stanco mai di contemplare Roma. Il colore musicale di Stanley Whitney da Gagosian

Stanley Whitney, Bertacca 4, 2019, Olio su lino
Stanley Whitney, Gagosian, Roma

Ritmi di colore dettano struttura, spazio e profondità nei vibranti dipinti astratti di Stanley Whitney. Il colore, libero di essere cromia pura all’interno della composizione, compone nuovi linguaggi musicali e pittorici insieme. Blocchi di colori tonali e contrastanti vengono accostati liberamente. Linee parallele di vernice si estendono orizzontalmente a mo’ di spartito musicale, seguendo il perimetro quadrato della tela e accostandosi alle note di colore verticali. Osservando attentamente si possono udire le raffinate energie improvvisate del free jazz.

Coloratissima e raffinata, la pittura di Stanley Whitney (Philadelphia, 1946) trae ispirazione da una vasta gamma di fonti, fra cui vari generi musicali, la tradizione quilt americana (trapunte variopinte composte da pezze di cotone), i Post-Impressionisti, l’astrazione del XX secolo, l’arte del Rinascimento e l’architettura italiana antica e moderna. A tal proposito, afferma Whitney: “Il colore, la luce, l’architettura antica – non mi stanco mai di contemplare Roma. Roma da sempre illumina ed ispira il mio lavoro. La mia tecnica pittorica attuale ha iniziato a prendere forma negli anni novanta quando, immerso nella città, mi guardavo intorno ammirando l’architettura antica e rinascimentale. A Roma vige un ordine e un ritmo antico che voglio nei miei dipinti.” Egli inoltre rilegge ed introietta le lezioni dei maestri del neoplasticismo olandese di Piet Mondrian (1872-1944), dei pittori italiani del Novecento come Giorgio Morandi (1890-1964) e l’espressionismo astratto americano di Mark Rothko (1903-1970).

Stanley Whitney, Bertacca 2, 2019, Olio su lino

È così che l’arte e l’architettura italiana divengono ispirazioni durature per Whitney che, dagli anni ’90 muta i suoi precedenti paesaggi in blocchi di colore decisi che caratterizzano il suo stile maturo. Struttura e colore sono temi che Whitney approfondisce ammirando dal vivo le facciate storiche del Colosseo e di Palazzo Farnese, le antiche urne funerarie presso il Museo Nazionale Etrusco e gli affreschi di Villa Boscoreale. Nel 2017 Whitney intitola un dipinto a Bertacca, nome del piccolo borgo fuori Parma dove vive e lavora e omaggio alla città in cui visse il pittore Giorgio Morandi. In questa città, gli edifici residenziali sorgono uno a fianco all’altro, ognuno colorato in modo diverso dall’altro, creando così insolite composizioni di colore. Due anni dopo nasce la serie Bertacca 1, 2, 3, 4. Le tele ad olio, di 2×2 metri, sono ispirate alle calde tonalità dell’Emilia-Romagna. Per spiegare le sue composizioni Whitney afferma: “Inizio dall’alto e lavoro verso il basso. Questo si chiama botta e risposta. Un colore ne richiama un altro. Il colore determina la struttura, non viceversa”.

Stanley Whitney, Bertacca 3, 2019, Olio su lino

La Galleria Gagosian di Roma presenta dal 3 giugno “Stanley Whitney, Serie Bertacca, 2019”. Inoltre, la galleria romana collabora con lo spazio adiacente, La Fondazione (via Francesco Crispi 18), presentando un programma non-stop di progetti espositivi che celebrano l’arte contemporanea italiana. Ogni settimana, dalle 18:00 alle 11:00 del mattino successivo, La Fondazione prosegue la staffetta culturale completando la programmazione con un artista italiano appartenente alla generazione nata a cavallo fra gli anni 1980 e ’90.

Stanley Whitney è nato nel 1946 a Philadelphia, vive e lavora tra New York e Parma. I suoi lavori sono inclusi, tra le altre, nelle collezioni del Metropolitan Museum of Art di New York; al Solomon R. Guggenheim Museum di New York; al Whitney Museum of American Art, New York; Philadelphia Museum of Art; National Gallery of Canada, Ottawa.

Stanley Whitney, Bertacca 4, 2019, Olio su lino

Informazioni utili:

Via Francesco Crispi 16
00187 Rome

+39 06 4208 6498
rome@gagosian.com

Lunedì-Venerdì dalle ore 11:00 alle ore 18:00

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