Un’isola sospesa tra mare e cielo, nata da una rivelazione dell’Arcangelo Michele al vescovo di Avranches nel 709. In occasione di un grande cantiere di restauro, con l’aiuto di scienziati, archeologi e storici, il documentario di Arte ripercorre la storia del Mont Saint-Michel.
Da 13 secoli un isolotto pietroso si erge al centro di un’immensa baia, continuamente avvolto e abbandonato dal mare. Situato a cavallo tra Bretagna e Normandia, dove appare come fosse un miraggio, è da sempre conteso tra le due regioni. Miracolo architettonico, fu costruito nel Medioevo sfidando una topografia fortemente accidentata: quello che oggi conosciamo come il Mont Saint-Michel fu prima di tutto una chiesa preromanica, poi un’abbazia romanica, infine un’elevazione gotica composta da due edifici di tre piani poggiati sulle pendici del monte e coronati da un chiostro e da un refettorio. Sopra la chiesa, una guglia alla cui sommità svetta, dorata, la statuta dell’Arcangelo.
Se prima l’isola era raggiungibile a piedi solo con la bassa marea, dal 2015 un ponte la collega alla terraferma anche quando l’acqua ricopre il guado restituendo al sito il suo fascino galleggiante. Ma ancora oggi i pellegrini, e non solo, percorrono la strada fino al monte a piedi nudi nella sabbia bagnata, cogliendo l’opportunità di osservare la meraviglia del monte da un’altra prospettiva. Infatti, l’abbazia è uno dei tre maggiori luoghi di culto europei dedicati a San Michele Arcangelo. Gli altri due sono la Sacra di San Michele in Val di Susa e il Santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano, secondo la leggenda indicato come modello da seguire a sant’Auberto, vescovo di Avranches, che ebbe la rivelazione dall’Arcangelo nel 709.
Il film documentario I segreti del Mont Sain-Michel, Il labirinto dell’Arcangelo di Marc Jampolsky è disponibile su Arte in italiano fino al 18 agosto 2020.