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Addio a Riccardo Murelli. Lo scultore è morto a Todi all’età di 45 anni

Riccardo Murelli Riccardo Murelli
Riccardo Murelli
Riccardo Murelli

Forte dna razionalista, Murelli innestava nel suo lavoro robuste radici italiane, che da Leon Battista Alberti – che evocava spesso – arrivavano al Futurismo e all’Astrattismo storico

Era figlio di due architetti, e per questo le questioni estetiche e formali le aveva respirate in casa, fin da bambino. Alla pittura e soprattutto alla scultura si era accostato da autodidatta, ma aveva obbedito alle prescrizioni imposte dalla storia della sua Umbria, che narra che un artista si forma nella bottega di un Maestro. E vivendo a Todi, che negli ultimi decenni si è trasformata nel buen refugio per tanti grandi creativi, non era stato difficile: e lui aveva imparato, lavorando negli studi dei più importanti, da Beverly Pepper a Bruno Ceccobelli. Fino ad elaborare un suo proprio forte immaginario visuale e plastico, che basava su un dna razionalista. Quello che oggi rimane impresso in tutta l’opera di Riccardo Murelli, scomparso nella sua casa di Canonica, a Todi, a soli 45 anni.

Aveva rifiutato le sirene del facile minimal-concettualismo di ritorno in Italia all’alba di questo terzo millennio. Innestando nel suo lavoro robuste radici italiane, che da Leon Battista Alberti – che evocava spesso – arrivavano al Futurismo e all’Astrattismo storico. E fin da giovanissimo aveva scelto di instradare il suo percorso verso il mondo, oltre i confini, lavorando in estremo Oriente per poi approdare in Russia, che aveva scelto da anni come sua seconda patria. Forte di sostegni di alto livello, da quello dell’ambasciatore/scrittore Mario Palma a quello dei grandissimi artisti del gruppo russo AES+F.

 

L'installazione di Murelli alla Serpara di Viterbo
L’installazione di Murelli alla Serpara di Viterbo

Non per questo dimenticava la sua Italia: oggi centinaia di amici piangono la mancanza di un personaggio che si faceva amare per la grande capacità di relazione. Per la contagiosa gioia vitale che infondeva assieme alla profondità delle riflessioni che era capace di proporre. La sua maturità tuttavia si era dispiegata lontano dalla patria: ma non mancano occasioni che lo hanno visto protagonista in Italia. Chi scrive curò una sua bellissima personale alla Room Gallery di Charly Lioce, a Milano.

Nella sua Umbria sue installazioni scultoree si erano appropriate degli spazi di Palazzo Collicola a Spoleto, in occasione del Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011, o della Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia, per la mostra Artsiders, nel 2014. Ma la lezione di Beverly Pepper lo legava molto al rapporto diretto con la natura. Celebrato nel 2013 con una straordinaria installazione alla Serpara di Viterbo, il giardino di sculture di Paul Wiedmer…

http://www.riccardomurelli.com/

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