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La malinconia dei paesaggi di Edward Hopper. Il tour virtuale della mostra a Basilea

Edward Hopper, Gas, 1940 / Autore: The Museum of Modern Art, New York / Detentore del copyright: © © Heirs of Josephine Hopper / 2019, ProLitteris, Zurich – © 2019 Digital image, The Museum of Modern Art, New York / Scala, Florence

In scena alla Fondation Beyeler di Basilea, la mostra che si concentra sulla produzione paesaggistica di Edward Hopper è prolungata fino al 20 settembre 2020. Il tour virtuale guidato dal curatore Ulf Küster.

Edward Hopper (New York, 1882 – 1967) è riconosciuto quale uno dei maggiori artisti americani del XX° secolo. In Europa è noto principalmente per le scene di vita urbana, dipinte tra gli anni ’20 e gli anni ’60. Alcune di queste sono diventata delle vere e proprie icone, come I nottambuli (1942), Automat (1927) o Sole di mattina (1952). Ma se il pubblico è ormai abituato alle stanze claustrofobiche predilette dal pittore, il paesaggio americano è una parte meno nota della sua produzione.

Ecco perché la Fondation Beyeler di Basilea ha deciso di focalizzarsi sull’approccio di Hopper alla rappresentazione degli spazi esterni, dal paesaggio urbano a quello rurale americano: 65 opere raffigurano spazi vasti e sconfinati che riflettono un’Amica malinconica, definita dai lati oscuri del progresso. Diversi i registi che hanno tratto ispirazione da questi dipinti per le ambientazioni dei propri film, da Alfre Hitchcock a Wim Wenders.

Edward Hopper, Gas, 1940 / Autore: The Museum of Modern Art, New York / Detentore del copyright: © © Heirs of Josephine Hopper / 2019, ProLitteris, Zurich – © 2019 Digital image, The Museum of Modern Art, New York / Scala, Florence

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