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Da Berlino a Dallas. Cosa rimane delle fiere d’arte di settembre

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Il mondo dell’arte non si ferma mai, e se in Italia nella stagione estiva, soprattutto tra luglio e agosto, non succede sostanzialmente niente per poi ripartire molto lentamente dopo la metà di settembre, nel resto d’Europa e del mondo tutto è in fermento e in movimento. Quest’anno per ovvie ragioni legate al virus sarà tutto molto diverso e se il mese di settembre negli anni passati era fitto di appuntamenti fieristici ad oggi la situazione è quanto mai incerta e diversificata da paese a paese, da fiera a fiera.

Facendo un piccolo passo indietro, a fine agosto, troviamo confermata la fiera d’arte emergente dal taglio molto sperimentale che si tiene ogni anno a Marsiglia, ovvero Art-o-Rama, per evitare assembramenti gli orari d’apertura sono stati allungati. Spostandoci non di poco troviamo confermate sia BA Photo, fiera dedicata alla fotografia che si tiene ogni anno a Buenos Aires, che ArtRio, importante appuntamento fieristico di Rio de Janeiro.

Tornando in Europa, più precisamente a Berlino, la fiera Paper Positions rimane confermata a inizio settembre anche qui gli organizzatori stanno lavorando alacremente per garantire la sicurezza di tutte le persone coinvolte e dei visitatori. Attraversando di nuovo l’Atlantico troviamo confermate Art San Diego e The Other Art Fair a Toronto, così come, dell’altra parte del mondo rimane in calendario Cosmoscow a Mosca.

Sono state invece tutte posticipate nuovamente le fiere programmate per settembre, già previste a giugno, nella città Svizzera di Basilea, stiamo parlando di Art Basel, Volta, Liste, Design Miami (versione Basilea), Paper Positions (versione Basilea). Sembra essere ancora confermata Beirut Art Fair che visto il gravissimo incidente accaduto nella capitale libanese probabilmente dovrà alzare bandiera bianca a breve.

Rimbalzando ancora tra Europa e America troviamo programmate Unseen ad Amsterdam, Expo Chicago, Vienna Contemporary, Contemporary Istanbul, British Art Fair, Affordable Art Fair a New York e, infine, Art on Paper di nuovo ad Amsterdam.

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A guardare questa programmazione fieristica emerge una situazione molto frammentata e casuale, ogni ente ha fatto sostanzialmente di testa sua e solo le mega fiere di Basilea che necessitano e attirano pubblico da ogni parte del globo, hanno deciso di posticipare a tempi migliori, anche perché sarebbe stato letteralmente impossibile garantire la sicurezza di un’intera città vista le migliaia di persone coinvolte, tra visitatori e addetti ai lavori che ogni anno si riversano anche solo per Art Basel. Per quanto riguardo il calendario di ottobre e novembre tutto sembra essere più stabile e tranquillo anche se si sta navigando a vista.

Rimane certamente un po’ utopico da parte delle fiere pensare di riuscire ad attirare un pubblico internazionale vista la situazione complicata con i voli e con gli spostamenti in generale. Sarà probabile la mancanze di molti elementi cardine per ogni fiera che abbia un respiro anche leggermente extra-nazionale ma in fondo è giusto provarci e vedere di far andare le cose al meglio. Nella speranza che piano piano ogni cosa torni alla normalità.

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