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Osservare ed elaborare la Capitale. Gli sguardi su Roma di Piranesi e Basilico, a distanza di secoli. A Venezia

Giambattista Piranesi: Arco di Costantino. Acquaforte 47,7 x 71,2 Giambattista Piranesi: Arco di Costantino. Acquaforte 47,7 x 71,2
Palazzo_Cini_tra_le_calli
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Il 20 giugno 2020, a Palazzo Cini a Venezia, ha aperto al pubblico Piranesi Roma Basilico, la mostra che celebra il fascino di Roma, mettendo a confronto la città antica delle incisioni di Piranesi e la città contemporanea ritratta nelle fotografie di Gabriele Basilico. Fino al 23 novembre 2020.

E se il tempo concesso per contemplare un’opera d’arte fosse pari al tempo impiegato per realizzarla? Nel caso delle incisioni raffiguranti le vedute di Roma firmate Giambattista Piranesi si tratterebbe di ore, e per le fotografie di Gabriele Basilico non basterebbe il breve tempo dello scatto, poiché dietro a esso si cela un lungo periodo di riflessioni e tentativi.

A Venezia, nel suo Palazzo in laguna, la Fondazione Cini propone una serie di 26 dittici che invitano attivamente il visitatore a sfruttarli come strumento di confronto della Roma antica, moderna e contemporanea: della Roma di oggi e della Roma di ieri. Il continuo rimbalzo dell’occhio, dall’incisione alla fotografia, permette una scansione analitica delle opere, ciò che mette in evidenza delle questioni fondamentali: il nostro patrimonio culturale e artistico è stato conservato e curato con le dovute maniere nel corso del tempo? L’uomo ha contribuito più o meno positivamente allo stato in cui si incontrano attualmente i monumenti che fanno dell’Italia uno dei paesi più storicamente ricchi al mondo?

Seguendo il movimento spontaneo percorso dallo sguardo, è possibile notare vari elementi e caratteristiche della capitale, continuamente sottoposta a un processo di crescita e adattamento alle necessità dell’uomo. L’elemento naturale, molto più presente nelle incisioni di Piranesi, è ora rimpiazzato da strade asfaltate, semafori, pali della luce, lampioni, cancelli e cemento: accessori della città, che riflettono l’evoluzione dei suoi stessi abitanti.

Palazzo_Cini_tra_le_calli
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Gli esseri umani, a differenza del tempo passato, sono fisicamente impossibilitati a stabilire rapporti ravvicinati con i monumenti risalenti alla Roma antica: se prima era possibile camminare sotto di essi e stendersi sotto la loro ombra come testimonia l’arte di Piranesi, Basilico ci mostra che ora transenne e separazioni lo impediscono.

La volontà di tutela e salvaguardia del patrimonio ha visto l’uomo immergere i luoghi storici eretti dai suoi antenati in spazi che li contengono, stabilendo una distanza spaziale, che di fatto è anche temporale. Quelle che prima erano rovine e ambienti di ritrovo, sono oggi attrazioni culturali-turistiche a pagamento.

Le incisioni testimoniano la staticità del mondo, fondato su una concezione dello spazio-tempo che si sviluppa lentamente, rispetto alla frenesia del presente immortalata nelle fotografie di Basilico, fatta di rapidi flussi di mezzi e persone. Ieri, persone a piedi o su calessi, che passeggiano su strade sterrate, o che oziano rilassate, o intente a compiere il proprio lavoro, ritratte immobili come in un fermo immagine; oggi, persone sole o in compagnia, impegnate a fotografare con i propri smartphone l’ambiente circostante, o che sfrecciano veloci a bordo di macchine o motorini, senza fermarsi a guardarlo veramente.

La mostra non si pone quindi solo come studio delle strutture create dall’uomo e della loro trasformazione nel corso del tempo, ma anche in quanto analisi sull’uomo stesso, fautore della realtà che lo circonda.

Palazzo_Cini_tra_le_calli
Palazzo_Cini_tra_le_calli

È cruciale sapere che le incisioni di Piranesi non vogliono porsi, in prima istanza, come rilievi scientifici e oggettivi della realtà circostante: occasioni per ragionare sulla grandezza perduta dell’antichità, le vedute di Roma sono personalissime e per questo risentono degli influssi del loro autore, la cui volontà è quella di rappresentare un tempo antico, della memoria che non rispecchia dunque la realtà. Pertanto, le rappresentazioni sfruttano punti di vista impossibili e teatrali, che puntano alla rievocazione del passato per glorificarlo.

Al contrario, la distanza dell’inquadratura di Basilico non altera il dato reale, ma anzi fornisce una rappresentazione indubbia dell’ambiente, pur tenendo presente l’importanza dei dettagli. Come Piranesi sfrutta le vedute come momenti di riflessione sulla città, altrettanto fa Basilico dietro commissione della fondazione Cini e di Michele De Lucchi nel 2001, con l’intento di stabilire un confronto che mira a portare in superficie i cambiamenti degli spazi in cui l’uomo vive, sempre più comodi e a lui funzionali.

Oggi la città di Roma è la prova vivente – perché le città sono esseri viventi e a sé stanti – di come sia possibile la convivenza tra varie e svariate epoche. Un luogo singolo ospita diverse storie e tempi, immerso in continui cambiamenti che sopravvivono a chi li opera, sottolineando la caducità umana.

E se il tempo a disposizione per analizzare un’opera rispecchiasse quello impiegato per crearla? Non basterebbe una vita per guardare, veramente guardare, le opere di Piranesi e Basilico, due personalità artistiche con obiettivi tanto diversi quanto sorprendentemente in accordo. Nelle loro mani, la città di Roma diventa simbolo dell’uomo e della sua evoluzione nel corso del tempo.

Palazzo_Cini_tra_le_calli
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