Print Friendly and PDF

Mondolfo galleria a cielo aperto. Scale a pianoforte, street art e fotografia animano lo splendido borgo marchigiano

Gaetano Bigi "el gael"
Loreprod

Passeggiando per le strade di Mondolfo, paese situato tra Fano e Senigallia nell’entroterra marchigiano citato nelle guide online come uno dei borghi più belli d’Italia (e con tanto di bollino che ne certifica lo spiccato interesse storico artistico), tra le strette vie ciottolate sulle quali riposano i gatti degli abitanti, è facile imbattersi in vecchi ruderi su cui la natura ha preso il sopravvento e vi si è attorcigliata attorno, case dai grandi portoni colorati che nascondono pittoreschi giardini, pittori locali dalle botteghe ricolme di disegni. Salendo verso il belvedere, ci si può imbattere, senza farci troppo caso, in opere d’arte che possono allietare l’animo di chi vaga per questo borgo.

SYNESTHESIA FESTIVAL a Mondolfo (PU), giunto quest’anno alla sua terza edizione, con la direzione artistica di Filippo Sorcinelli e a cura dell’Associazione PAM – Pro Arte Mondolfo, quest’anno per adeguarsi alle norme di sicurezza imposte dal COVID 19, ha deciso di puntare tutto sulle arti visive, trasformando la città di Mondolfo in un vero e proprio museo diffuso e a cielo aperto.

Mario Giacomelli, Io non ho mani che mi accarezzino il volto, 1961
Il primo evento ad inaugurare è la mostra AMOR/OSARE (supporto del professor Stefano Papetti) che dal 17 luglio al 16 agosto anima il Complesso Monumentale Sant’Agostino.

Il tema imperante, è quello di un’arte capace di descrivere e alimentare la seduzione, così pure agire senza vincoli. Alcune allegorie dei sensi legate al mondo dell’infanzia dipinte a Roma nel Settecento dal pittore marchigiano Antonio Amorosi, assai apprezzato dai raffinati collezionisti italiani e stranieri presenti nell’Urbe, sono messi a confronto con opere di artisti contemporanei del calibro di Mimmo Paladino, Renato Guttuso, Enzo Cucchi, Sandro Chia, Marcello Diotallevi, Giancarlo Pucci, Mario Ceroli, Omar Galliani, Luigi Ontani, dimostrando come l’arte del passato può dialogare e soprattutto ispirare il contemporaneo.

Con il progetto MONDOLFO GALLERIA SENZA SOFFITTO dal 7 agosto 2020 il centro storico di Mondolfo è aperto sette giorni su sette e 24 ore al giorno, proponendo un percorso delle memorie storiche e sociali della città attraverso impressioni fotografiche permanenti affidate al genio di Mario Giacomelli e interventi di street art. MONDOLFO GALLERIA SENZA SOFFITTO è un progetto di arte urbana permanente in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, volto a valorizzare sia le strutture culturali già esistenti, come i musei comunali, la Biblioteca, il centro d’informazione di Villa Valentina, ma soprattutto spazi ed edifici pubblici, strade, muri, marciapiedi e stazioni, allestendo anche dei luoghi espressamente dedicati.

Francesco Diotallevi, Il medico della peste

Lungo le strade del borgo è facile imbattersi negli scatti del maestro della fotografia internazionale Mario Giacomelli (Senigallia 1925 – 2000), di cui PAM – Pro Arte Mondolfo ha ottenuto i diritti. Stampate in grande formato, le fotografie “ri-consacrano” alcuni luoghi della città di Mondolfo, diventando delle vere e proprie installazioni site-specific permanenti.

Prima di ogni scatto c’è uno scambio silenzioso tra oggetto e anima, c’è un accordo perché la realtà non esca come da una fotocopiatrice, ma venga bloccata in un tempo senza tempo per sviluppare all’infinito la poesia dello sguardo che è per me forma e segno dell’inconscio”. Seguendo il pensiero di Giacomelli è stato possibile connettere sinesteticamente le sue fotografie al luogo in cui sono collocate. Accanto, prendono vita le poesie scritte insieme al figlio Simone.

Mario Giacomelli, Paesaggio di Mondolfo, ph Franco Simoncini

Al percorso emozionale fotografico si aggiunge un circuito tematico con opere di Street Art, espressioni artistiche che prendono forma proprio negli spazi pubblici, coinvolgendo nomi di punta del panorama italiano e internazionale. Loreprod è un artista e tatuatore che rappresenta nelle sue creazioni sempre l’inconscio in tutte le sue varianti. Matteo Pignataro è un deejay che crea contaminazioni con il mondo dell’arte dando vita a installazioni sonore per mostre ed eventi. Francesco Diotallevi è un artista pop contemporaneo che usa l’ironia come forma di racconto. Luisa Fuligni, è un’artista artigiana che progetta e realizza opere con materiali inconsueti. Yuri Kolesnikow, nelle sue fotografie vuole cogliere una verità “disturbata e disturbante” per mostrare un mondo dalle infinite realtà. Simone Travaglini si definisce “Artigiano del disegno” sperimentando una pittura narrativa ed evocatrice. Gaetano Bigi “el gae”, illustratore, grafico pubblicitario, animatore 2D e Stop Motion. Enrico Ferrari la cui arte è caratterizzata da un senso del colore ed una necessità di sperimentazione istintiva unita alla ricerca dei materiali. Nerodecò – Creative for change, agenzia di comunicazione e creativa. Da lunedì 24 agosto altri artisti arriveranno a Mondolfo per creare e installare le loro opere tra cui Mindshapes e Andrea Sata. L’evento vuole promuovere uno spazio espositivo outdoor in costante evoluzione, che possa offrire non solo agli amanti dell’arte contemporanea, ma anche ai cittadini, ai turisti e soprattutto ai giovani la possibilità di avvicinarsi all’arte.

Gaetano Bigi “el gael”

Abbiamo intervistato Filippo Sorcinelli.

Parlaci del progetto:

Mondolfo d’inverno è deserta e ultimamente lo stava diventando anche d’estate. Volevamo fare una mostra non più al chiuso, ma che si schiudesse alla popolazione di Mondolfo e al turismo. Il progetto è nato con lo scopo di far divenire Mondolfo una grande galleria contemporanea, che parte col filone della fotografia di Mario Giacomelli, frequentatore del borgo e poi si snoda con la multiformità dell’arte contemporanea che va dalla pittura, alla scultura, alla street art. La città di Mondolfo è stata chiamata ad offrire gli spazi pubblici, con l’aiuto di Comune e Soprintendenze, ma anche quelli privati. Mi auguro che si passi al secondo livello ora, quello dell’acquisizione reale di opere d’arte attraverso collezioni private e donazioni.

Oltre ad essere un artista e musicista hai anche una bottega di profumi:

Il profumo è un po’ come la musica. Io sono anche organista, quindi la passione per il profumo è arrivata come prolungamento della mia tavolozza ideale di discipline che coltivo. La musica figura attraverso l’emotività, le emozioni che scaturiscono dall’interiorizzazione delle note stesse. Stessa cosa il profumo, scatena in ognuno un ricordo. Musica e profumo sono estremamente connessi anche perché hanno lo stesso linguaggio tecnico. L’organo (a canne) che io suono è anche il mobile dove il profumiere tiene tutte le materie prime per comporre le fragranze. Si parla di note olfattive, di evoluzione armonica. La mia arte la contamino anche attraverso il profumo.

Commenta con Facebook