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Black Lives Matter. Il British Museum rimuove il busto del suo fondatore Sir Hans Sloane

Il busto di Sir Hans Sloane Il busto di Sir Hans Sloane
Il busto di Sir Hans Sloane
Il busto di Sir Hans Sloane

Sulla figura di Sloane pesa il passato di schiavista, con l’acquistato di schiavi africani in Giamaica che lavoravano nelle piantagioni di zucchero di proprietà di sua moglie

Nel giorno in cui riapre i battenti dopo 163 giorni, la chiusura più lunga in tempo di pace nei suoi 261 anni di storia, il British Museum di Londra firma indirettamente la sua adesione al movimento Black Lives Matter. E lo fa con un atto di grande visibilità. Ovvero rimuovendo dal suo piedistallo la statua di Sir Hans Sloane, fondatore del museo nato in Irlanda nel 1660. A pesare sul personaggio il suo passato di schiavista, testimoniato dall’acquistato di schiavi africani in Giamaica che lavoravano nelle piantagioni di zucchero di proprietà di sua moglie.

British Museum, Londra
British Museum, Londra

Il busto verrà ora spostato in un’area dove sarà esposto insieme ad altri oggetti che contestualizzano il suo passato di mercante di schiavi. E sarà collocato all’interno di un’area protetta con un vetro di sicurezza, per evitare che venga vandalizzato. Hartwig Fischer, direttore del British Museum, ha dichiarato che “l’impegno per la verità è assolutamente cruciale quando si tratta della nostra storia, complicata e a volte molto dolorosa. Riconoscere il rapporto di Sloane con la schiavitù è un passo molto importante”. L’Inghilterra ha già fatto registrare episodi “iconoclasti” legati al movimento nato con le proteste per l’omicidio da parte della polizia dell’americano George Floyd. A giugno, manifestanti contro il razzismo avevano abbattuto la statua dell’ex parlamentare conservatore e commerciante di schiavi Edward Colston. Gettandola poi in acqua nel porto di Bristol.

https://www.britishmuseum.org

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