Ha aperto al pubblico il 27 agosto l’esposizione multimediale Territorial Agency: Oceans in Transformation, nell’ex chiesa di San Lorenzo, sede veneziana di Ocean Space. Risultato di un progetto di ricerca durato tre anni, la mostra curata da Daniela Zyman e commissionata da TBA21–Academy a Territorial Agency è uno degli studi più dettagliati sullo stato degli oceani nell’epoca dell’Antropocene. Resterà visitabile fino al 29 novembre.
Fa il punto sulla situazione attuale in cui versano gli ecosistemi marini del nostro pianeta Oceans in Transformation, la mostra realizzata da Territorial Agency – lo studio fondato dagli architetti John Palmesino e Ann-Sofi Rönnskog – che riunisce i big data prodotti dalla ricerca scientifica e li trasforma in mappe visuali capaci di informare e sensibilizzare il pubblico sull’impatto devastante delle attività umane sul sistema oceanico.
Una delle conseguenze più evidenti e più note di queste azioni è l’innalzamento del livello del mare. A segnalarlo è l’installazione presente sulla facciata della ex chiesa di San Lorenzo, una luce led che indica quale sarà il livello di innalzamento che verrà raggiunto entro la fine del secolo, e nello specifico quello che riguarderà la Laguna di Venezia . Ed è spaventosamente alto.
Il problema della trasformazione oceanica resta tuttavia ancora troppo poco visibile. Se da un lato può risultare difficile osservare direttamente e “tastare con mano” i drastici cambiamenti in atto, dall’altro l’invisibilità di questa problematica è profondamente connessa con la sua comunicazione mediatica e con il modo in cui vengono trasmesse le informazioni. Gli studi sull’ecologia marina sono stratificati e complessi: a causa della pluralità dei suoi ecosistemi, soggetti talvolta a dinamiche uniche e a sé stanti, l’oceano è analizzato da una moltitudine di punti di vista differenti.“Parliamo degli oceani sempre al plurale. Sebbene esista un unico vasto specchio d’acqua con circolazioni interconnesse, la conoscenza in materia è spesso frammentata. L’intenzione principale di Oceans in Transformation è quella di riunire tutte le modalità di comprensione dell’oceano e farlo divenire uno spazio collaborativo” – afferma Territorial Agency.
Sono numerosi e sparsi in diverse nazioni i gruppi di ricerca che stanno portando avanti, in maniera sempre più settoriale e specializzata, studi scientifici sullo stato attuale degli oceani; sono rare però le opportunità di dialogo e di scambio delle informazioni sul proprio operato. Ecco allora che l’importanza dell’operazione realizzata da Territorial Agency sta nell’aver “osservato gli osservatori”, e nell’aver messo in comunicazione queste diverse entità attraverso momenti di condivisione e di discussione, per unire ambiti che immaginiamo separati, e con lo scopo di individuare nuove forme di collaborazione.
Attraverso 30 schermi, l’installazione multimediale a Venezia mette in mostra, sotto forma di immagini digitali animate, i big data forniti dai ricercatori coinvolti, che Territorial Agency ha riunito e rielaborato nel corso di tre anni. Ne risultano delle mappe “geografiche, metageografiche e narrative” – come le definisce la curatrice Daniela Zyman – capaci di contenere e sintetizzare una moltitudine stratificata di informazioni sugli oceani, e di restituirla al pubblico.
Alla base della ricerca di Oceans in Transformation sono sette traiettorie marine: dal Mare del Nord al Mar Rosso, il Medio Atlantico, la Corrente del Golfo, il Pacifico Equatoriale, l’Asia Metropolitana, il Vortice dell’Oceano Indiano e la Corrente di Humboldt. È lungo queste traiettorie spaziali che Palmesino e Rönnskog hanno tracciato le interconnessioni dei processi ambientali ed economici in atto negli oceani, minacciati costantemente dalle attività umane in grado di alterarne drammaticamente le correnti, le energie e l’ecosistema. Tra di esse si annoverano la pesca intensiva, l’estrazione mineraria in alto mare e altre forme di estrazione e inquinamento. Il progetto di ricerca mostra un modo diverso di immaginare gli oceani, pensati come componente fondamentale di un pianeta vivente, e propone una limitazione delle attività umane più nocive – con soluzioni peraltro già note – per ripristinare gli equilibri degli ambienti marini.
Continueranno inoltre per tutti i venerdì di settembre alle 17.30 le attività del programma pubblico di Ocean Space, con Walking (The) Trajectories: Venezia come modello per il futuro?, il ciclo di conversazioni itineranti gratuite in città, per approfondire nello spazio urbano e lagunare di Venezia le tematiche proposte dalla mostra.
SEDE
Ocean Space, Chiesa di San Lorenzo
Campo San Lorenzo, Castello 5069
30122 Venezia
www.ocean-space.org
ORARI DI APERTURA
Mercoledì-domenica, chiuso lunedì e martedì
11.00-18.00
Ingresso libero
Territorial Agency: Oceans in Transformation, 27 agosto-29 novembre, 2020
A cura di Daniela Zyman
Commissionata TBA21–Academy e coprodotta con Luma Foundation.
Sostenuta da Lunu Solutions.