Mollino/Insides. In arrivo alla Collezione Maramotti una mostra sull’immaginario di Mollino. Un percorso di mostra corredato alle opere pittoriche di Enoc Perez e fotografie di Brigitte Schindler e di Carlo Mollino. Attraverso alcuni scorci dell’ultima enigmatica dimora di Mollino in via Napione a Torino – che ospita ora il Museo Casa Mollino – trasformata dall’interpretazione pittorica di Perez e dall’occhio fotografico di Schindler, si accede alle fotografie degli anni ’50 e ’60 delle modelle di Mollino, sfumate nell’essenza misteriosa dell’immaginario che abitano. Oltre al soggetto delle opere in mostra – Mollino e il suo raffinato e complesso immaginario – trasformazione e creazione visionaria accomunano i tre autori.
Dalla seconda metà degli anni Novanta Enoc Perez, artista portoricano con base a New York, ha avviato una ricerca su architetture iconiche del Novecento e su come queste siano state appropriate dall’immaginario collettivo come forme e metafore sociali di fascinazione e di bellezza. Alla Collezione Maramotti appartengono già diverse opere dell’artista, tra cui un dittico su Casa Malaparte realizzato per una mostra temporanea nel 2008 e ora esposto in permanenza. Nel settembre 2019, Perez ha visitato il Museo Casa Mollino e scattato delle fotografie degli interni, a partire dalle quali ha tratto e realizzato, specificamente per questa mostra, alcuni nuovi dipinti di grandi dimensioni.
La stessa Casa è stata e continua ad essere fonte di ispirazione anche per Brigitte Schindler, la cui passione per la fotografia ha dato vita, negli ultimi tre anni, a immagini suggestive e prospettive inedite degli interni, ricche di dettagli rivelatori. Queste fotografie di Schindler – mai esposte prima – intercettano il mistero sospeso negli ambienti, le sottili connessioni tra gli oggetti accuratamente scelti e posizionati da Mollino. In un raffinato equilibrio di specchi, riflessi, metamorfosi e disvelamenti, le sue visioni introducono chi guarda in profondità a un percorso di scoperta estetica e concettuale del complesso mondo di Carlo Mollino, personalità multiforme del Novecento, conosciuto, tra le altre cose, come architetto, designer e fotografo.
La fotografia accompagna Mollino (1905-1973) dall’infanzia fino alla sua scomparsa. Egli la utilizza come strumento per la creazione di una realtà diversa, alternativa. Il corpo femminile è un tema ricorrente, dai primi ritratti di ispirazione surrealista alle polaroid di nudi degli anni Sessanta. Con grande minuzia, Mollino sceglie e prepara ambienti, oggetti, vestiti, accessori per ritrarre le sue modelle, le trasporta in uno spazio particolare accuratamente studiato, ne glorifica la bellezza, ne esalta l’iconografia. Mollino molto raramente utilizza come ambientazione per le sue fotografie la sua ultima dimora di Via Napione – mai realmente abitata e sempre tenuta segreta –, disegnata nei minimi dettagli e concepita come specchio della sua visione del mondo. In un percorso eclettico in cui sempre il contenuto precede la forma e la forma non è mai scontata, dalla camera oscura del fotografo alla camera oscura, nascosta e segreta, delle sue case (in particolare dell’ultima), Mollino lavora con la materia della “parentesi necessaria” che è la nostra vita, studia ed esplora la bellezza della natura (umana e non) per indagare il senso profondo dell’esistenza attuale e preparare la sua prosecuzione ultraterrena.
4 ottobre 2020 – 16 maggio 2021
Collezione Maramotti
Via Fratelli Cervi 66, Reggio Emilia
Mollino/Insides
Preview: sabato, 3 ottobre 2020