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Se La Biennale incontra la Storia: Le Muse inquiete in mostra a Venezia

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Le Muse Inquiete: la Biennale di fronte alla storia è la mostra che approfondisce la storia della Biennale di Venezia incrociandola con i grandi eventi storici di cui è stata testimone. L’esposizione vede l’eccezionale curatela dei direttori di tutte le sezioni che compongono la Biennale: Arti Visive, Cinema, Danza, Musica, Teatro, Architettura. Dal 29 agosto all’8 dicembre 2020.

Non solo arte e non solo cinema. Le sei anime della Biennale di Venezia si sollevano all’unisono e rievocano i passaggi chiave che l’istituzione veneziana ha vissuto dall’anno della sua fondazione, il 1895. 125 anni di storia ripercorsi e condensati in un’inconsueta mostra celebrativa: Le Muse inquiete. Un titolo evocativo, che si ricorda sia le divinità greche protettrici delle arti sia il celebre dipinti di De Chirico, le Muse inquietanti. Più nello specifico il nome intende però introdurre il tema della mostra, la quale combina il carattere prettamente artistico della Biennale con le varie vicissitudini politiche, economiche e sociali che la Fondazione ha dovuto, volente o nolente, incrociare in oltre mezzo secolo di attività.

Filtrate dal linguaggio delle principali discipline artistiche contemporanee – Arti visive, Cinema, Danza, Musica, Teatro, ArchitetturaLa Biennale ha vissuto e testimoniato conflitti mondiali, rivoluzioni sociali, catastrofi naturali e pandemie mondiali (giusto per non allontanarsi troppo dalla stretta attualità). Non di rado a Venezia si è dunque riscoperta palcoscenico per il passaggi di monarchi, dittatori, capi di stato e tante altre figure di spicco della Storia – quella universale, con la esse maiuscola – inevitabilmente miscelata con gli eventi più piccoli, si fa per dire, che hanno riguardato La Biennale e le sue attività.

6 dunque le sale rappresentate dalle sei discipline artistiche cardine, le quali si spartiscono le epoche – gli Anni del Fascismo 1928-1945 (cinema), La guerra fredda – i nuovi ordini mondiali 1948-1964 (Musica), Il 68 (Danza), Le Biennali di Carlo Ripa di Meana 1974-78 (Teatro), Il Postmoderno e la prima Biennale di Architettura (Architettura), Anni 90 e inizio globalizzazione (Arti visive) – e ne evidenziano le peculiarità attraverso le opere, i documenti storici, i materiali d’archivio, i filmati rari, supporti audiovisivi che meglio rappresentano le epoche in questione.

Non sorprende allora, per via dell’impronta storicistica della mostra, che questa attinga a piene mani dall’Archivio storico della Biennale; ma non solo, tanto che tra i numerosi depositi consultati troviamo anche l’Istituto Luce-Cinecittà e Rai Teche, ma anche ai documenti dell’Archivio Centrale dello Stato, degli archivi della Galleria Nazionale Arte Moderna di Roma, Fondazione Modena Arti Visive, Archivio Ugo Mulas, Aamod-Fondazione archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, Archivio Cameraphoto Arte Venezia, IVESER Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della società contemporanea, Peggy Guggenheim Collection, Tate Modern London, LIMA AMSTERDAM. Un lavoro di ricerca fuori dal comune che per la prima volta nella storia ha coinvolto contemporaneamente tutti i direttori della Biennale: Cecilia Alemani (Arte), Alberto Barbera (Cinema), Marie Chouinard (Danza), Ivan Fedele (Musica), Antonio Latella (Teatro), Hashim Sarkis (Architettura).

La mostra si articola allora nelle sale del Padiglione Centrale e nel Padiglione del Libro ai Giardini – disegnato da James Stirling, dove è allestita una rassegna dei manifesti delle manifestazioni di arte e architettura, cinema, danza, musica e teatro, dal 2000 al 2019.

Nell’attesa che La Biennale torni ad esporre – posticipata al 2021 quella di Architettura e slittamento al 2022 per quella d’Arte – Le Muse inquiete rappresenta una profonda immersione nella storia dell’iconica istituzione, un affondo completo ed esaustivo alle radici del suo mito, un’analisi accurata dei momenti cruciali che hanno reso La Biennale l’evento unico e inimitabile che oggi tutti conosciamo.

Vendita dei biglietti di mostra esclusivamente on line

Ingressi ogni 30 minuti (con capienza massima di 200 persone per fascia oraria) Prezzo: intero 12 euro, ridotto studenti 8 euro / Per gruppi prenotati 10 euro Per prenotazioni gruppi e informazioni booking@labiennale.org

Orari Periodo estivo

Dalle 11:00 alle 19:00 / Periodo invernale (dal 6 ottobre): dalle 10:00 alle 18:00 Chiuso il lunedì (escluso 31 agosto, 7 settembre, 2 novembre, 7 dicembre)

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