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Ex-Voto: le Madonne dei muri di Roma

Sacra Madonna dei Pellegrini. Apparsa a Roma nel 2015 a M.U.Ro – il Museo Urbano di Roma- per richiedere protezione dagli escrementi che s’incontrano durante il cammino della nostra vita.
Madonna Pistolera. Apparsa a Roma nel 2015 al di fuori di una scuola messa sotto sfratto

Ex-Voto, grazie della disponibilità, da dove cominciamo?
Beh, se vogliamo potremmo partire affermando, con sincerità e onestà intellettuale, che il 99% di quel che è spacciato dai media tradizionali – oltre che da curatori e improvvisati storici o critici dell’arte – come street art, urban art, o se preferisci “arte spontanea”, non è né street art, né urban art, né tantomeno espressione artistica spontanea ma vera e propria fuffa da passerella.

Sembra che i media abbiano bisogno ‘dell’evento’ per fare audience sotto forma di scoop e a volte ‘un’attaccata’ può servire allo scopo. In questo periodo di comunicazione di massa prettamente social, sembra che conti solo se ci sei…
Diciamo che i media, non avendo più capacità critica oltre che firme capaci di scrivere articoli utilizzano, come dici tu, le attaccate per sopperire alle loro incredibili mancanze. Con l’aggravante, in molti casi, di ripubblicare, anzi copia-incollare senza verifica alcuna, i comunicati stampa che gli arrivano nelle redazioni inviati dalle agenzie di Pr che molti cosiddetti artisti utilizzano per raggiunger più visibilità e per far ottener credito, per mezzo stampa ebete e compiacente, all’assoluta vacuità del loro operato.

Ave Marija. Apparsa a Roma nel 2012 durante una manifestazione a favore della liberalizzazione della Marijuana

Perché siamo arrivati fin qui?
Posso solo dirti che la nostra cultura visiva è assolutamente naïve, accademica, tecnicistica e ancorata a un passato che, culturalmente, non ci appartiene più nemmeno come eredità. Che qui, tra gli addetti ai lavori, praticamente nessuno conosce i testi di Arthur Coleman Danto e se poi provi a parlargli di Régis Debray e della sua Vita e morte dell’immagine non sanno nemmeno chi sia o cosa contenga quel suo testo. Inoltre, e ciò m’appare addirittura d’una gravità inaudita, se provi a cercare in libreria la Teoria Estetica di Theodor Adorno non la trovi né esposta, né tantomeno in giacenza in magazzino.

Aggiungo, come altro esempio tra i tanti che potrei citarti ma solo perché mi sembra assolutamente eclatante, che anni fa tenni un incontro con gli studenti di una classe di maturandi del liceo artistico romano intitolato a Giulio Carlo Argan, avresti dovuto vedere la mia espressione quando scoprii che non solo i libri di Argan – sì difficili per un liceale – non erano più libri di testo ma che la libreria del liceo non ne conservava nemmeno una copia.

Che poi, in sostanza, citando male Lucio Anneo Seneca, è come dire che se non sai da dove provieni non capirai mai quale sia la strada da intraprendere per proseguire il cammino. Un qualsiasi cammino.

Beata Vergine degli Scolari. Apparsa a Roma nel 2012 e nel 2015 di fronte al Ministero della Pubblica Istruzione per avvertire delle storture delle riforme imposte dalla Gelmini prima e Renzi poi.

Trovi contraddittorio che un Urban Artist sia rappresentato da un ufficio stampa o da uno staff piuttosto numeroso, il che non toglie che un artista possa essere meglio organizzato, proposto, e se vuoi difeso, da altre persone che prima, altro non era, il sistema delle gallerie. Che succede ora?
Sì, come pratica la trovo incoerente. Anzi: una squallida routine commerciale che propone al pubblico modelli ritenuti vincenti ma che nella realtà risultano solo essere la celebrazione del banale e non rappresentano affatto, anzi scimmiottano, addirittura normalizzandolo, non solo quel che realmente accade in strada ma anche come hanno sempre agito i movimenti controculturali che dagli Uccelli di Valle Giulia agli Indiani Metropolitani, passando per Kalle Lasn e il suo culture jamming, il buon Luther Blissett e altri movimenti antagonisti europei, hanno utilizzato l’arte per alimentare non solo coscienza ma soprattutto protesta.

Quindi per quanto riguarda gli staff e gli strumenti addizionali oggi a disposizione di tutti, ma che funzionano solo se disponi di budget e buoni contatti, direi che come al solito vince il denaro. E se poi chi ti pubblica copia e incolla senza commento alcuno i Tuoi comunicati stampa qui non si tratta più di difendere o promuovere un operato ma di trovar il complice perfetto che copre e diffonde i tuoi crimini contro l’arte e, per riflesso, contro l’umanità.

Cosa accadrà ora? O meglio cosa è già avvenuto? Che si realizzano “opere stradali” solo per essere fotografate e pubblicate su carta e web.

Santissima Madonna del Telecomando. Affissa a Roma nel 2012 come supplica contro le accattivanti insulsità trasmette dai canali televisivi

Cosa significa tutto ciò?
Semplice; che Guy Debord aveva ragione e che quando si spettacolarizza la banalità per far vincere “Io, te e le rose”, per rimanere culturalmente in questa penisola, ti rimangono solo due opzioni: o ti ammazzi oppure inizi a spargere, online e in strada, C4 e benzina.

E tornando a bomba sulle gallerie, pilastro non indifferente del più ampio Sistema dell’Arte, quello così esaurientemente descritto da Achille Bonito Oliva – l’artista che crea, il critico che riflette, il gallerista che espone, il collezionista che tesaurizza, il museo che storicizza, i media che celebrano e il pubblico contempla – direi che è bello che andato poiché ora l’artista non crea ma copia o riproduce, il critico parla solo se pagato, il gallerista è al tempo stesso collezionista – leggi conflitto d’interessi -, i musei per attrarre pubblico propongono solo eventi alla moda, i media fanno da eco, ovvero non parlano ma ripetono a pappagallo ciò che ricevono per mail, e il pubblico non è più passivo e contemplante ma è parte attiva giudicante e celebrante nei confronti di un qualcosa che non comprende affatto poiché nessuno, scuola in primis, gli ha mai dato accesso a strumenti critici.

Maria Vergine Augusta. Apparsa a Roma nel 2012 a protezione dei motociclisti che ogni giorno rischiano la vita percorrendo le sconnesse strade cittadine

 

Come hai iniziato? Perché questo nome?
L’inizio della mia attività stradale è stato, come intenderebbe Albert Camus, un vero e proprio atto di rivolta. Nel mio caso nei confronti di un paio di sistemi; quello dell’arte, interessato più ai soldi che allo sviluppo culturale collettivo, e a quello sociale dove ormai, paradossalmente, solo un intervento ex machina, per nostra innata vigliaccheria, potrà tirarci fuori dalla fogna in cui come umanità ci siamo impantanati.

Ed Ex-Voto, la firma che utilizzo accompagnata dalla dicitura latina fecit – che vuol dir l’ha fatto o realizzato da – e che rimanda agli ex voto suscepto, nasce dopo una piccola esposizione realizzata per gioco in un centro sociale romano circa dieci anni fa dove esposi al pubblico, per la prima volta, i miei personali culti mariani. Il vero motivo per il quale nasce e la uso, anche se a volte non firmo affatto i miei lavori così e li siglo Ex, X, e recentemente anche Shitty&Co, è perché una volta messa quell’esposizione sul web, che originariamente aveva un titolo piuttosto lungo e articolato, avevo bisogno di un nome breve per il dominio che l’avrebbe contenuta.

Generosa Madre dell’Accoglienza. Apparsa a Ostia (Roma) nel 2016 per una politica d’accoglienza umana, oltre che per una rassegna di street art. E, dopo essere stata vandalizzata, trasformata nella Madonna del’Assenza. Foto di a.DNA Collective

Com’è il contesto romano? Si differenzia da quello nazionale?
La scena è assolutamente identica a quella nazionale e internazionale. E ai miei occhi è ormai divenuta solo una grande passerella d’aspiranti monelli che senza alcun tipo di cultura antagonista, visiva e artistica, così facendo riempiono le strade e le teste di chi guarda le loro “opere” di fesserie solo per farsi notare e acchiappare qualche Like sui Social Network.

Cosa vuoi dire con la tua arte? Qual è il messaggio che vuoi lasciare?
Chiariamoci; io non faccio arte né tantomeno ho la pretesa di farla, semmai la uso piegandola alle mie necessità comunicative che sono per l’appunto una forma di  provocatoria denuncia alle storture della nostra società e del nostro modo di pensare e vivere. Non ho messaggi da lasciare, ho cose da dire.

Divina Madre della Resistenza. Apparsa più volte a Roma dal 2014 ad oggi, qui al Teatro Valle Occupato per esortare gli occupanti – veri liberatori- a resistere allo sgombero. Oltre che a Roma nella zona di Porta San Paolo è apparsa anche a Firenze, Bologna, Pisa, in Molise a Salcito, Pietracupa e Trivento, e a Grotte in Sicilia.

Leonardo, Michelangelo e Raffaello, si preoccupavano della loro affermazione e del loro fabbisogno: sei avverso all’idea che un artista, o un mercante/gallerista, possa diventare ricco facendo questo lavoro?
Da quel che so, e che è storicamente provato ma ancora poco accettato, Leonardo Da Vinci era un omosessuale in perenne fuga da una società bigotta che lo perseguiva e alla quale, forse per dispetto, sbatteva in faccia il volto del suo amato Salaì ponendolo su madonne, angeli e Mone Lise desnude. E di certo, prima d’essere un pittore, era uno studioso che sperimentava a tutto tondo.

Michelangelo Buonarroti, invece, grazie alla sua fama e alle sue conoscenze andava dritto come un treno contro la più alta espressione del potere di allora, quello temporale della Chiesa. E le tracce che ha lasciato in Vaticano, anche se non ancora comprese, sono evidentissime riguardo lo scopo che si proponeva e che, in sintesi, si può riassumere con la ricerca della verità spirituale e non quella religiosa.

Mentre Raffaello Sanzio, che personalmente poco apprezzo come pittore, a parte la Scuola di Atene che è un velato inno all’ateismo di stampo pagano, mi sembra abbia scelto la via più facile per affermarsi e sono sempre stato convinto che più che alla pittura fosse in realtà interessato all’architettura.

Detto questo, però, bisogna anche tener presente che tutto ciò accadeva più di 500 anni fa e che da allora di arte sotto i ponti ne è passata tanta. Addirittura così tanta che appunto il suo ruolo nella società è, come ci hanno insegnato le avanguardie novecentesche e Arthur Coleman Danto, drasticamente cambiato.

Il problema della ricchezza – gli spropositati guadagni – si risolve sapendo che il tuo arricchimento economico, poiché le risorse monetarie non possono cambiare altrimenti il sistema valutario attuale crollerebbe di botto, sempre procurerà l’impoverimento di altri esseri umani e quindi sì, avverso queste pratiche speculative e le rifuggo.

Madonna dell’Anarchia. Apparsa nel 2017 sul molo esterno del porto dell’isola di Ventotene, rivolta all’isola di Santo Stefano, nella versione dedicata a Pietro Acciarito e Gaetano Bresci che nel carcere di Santo Stefano furono il primo torturato e l’altro ucciso dalle guardie carcerarie. Accompagnata da Sacco e Vanzetti è apparsa a Roma, Pisa, Firenze e sulla copertina di un libro edito negli Usa da una casa editrice antagonista con sedi a Portland e Seattle.

Lo sviluppo culturale collettivo è necessariamente legato al profitto individuale?
Direi che dovrebbe essere il contrario: lo sviluppo culturale collettivo arricchisce una comunità e non un singolo individuo.

A tuo parere i Social Network hanno abbassato il livello culturale?
No, l’abbassamento del livello culturale non è direttamente conseguente alla nascita dei social network semmai è l’evidente risultato dell’incapacità, o la mancanza d’intenzione, da parte di questa società nel formare i suoi giovani.

Per farti un esempio facile da comprendere, quando ho avuto la sfortuna d’insegnare in una scuola di comunicazione – tre anni buttati nel secchio poiché per quell’istituto era più importante formare muli da soma piuttosto che liberi e pensanti professionisti – mi son ritrovato di fronte degli studenti, freschi di liceo, che erano convinti che “Amor, ch’a nullo amato amar perdona” fosse un verso scritto da Jovanotti e non da Dante.

Santa Madonna della Fotografia. Apparsa a Roma nel 2015 come ringraziamento per la protezione fotografica concessa ai miei lavori. Foto di Fabio Coli.

Che differenze trovi tra la tua generazione e quella precedente?
Mi spiace, ma anagraficamente e culturalmente appartengo a quella precedente. Quella attuale, formata da esibizionisti, banalizzatori del nulla, veri estremisti riduzionisti, incapaci di proporre vere novità e di copiarsi tra loro, l’avverso con le poche forze che mi sono rimaste.

Ti si può definire un artista?
Agit prop, in senso lato, credo sia più corretta come definizione. Non innalzo cultura né apro nuove vie spirituali e tantomeno dissemino epifanie. Semmai cerco, col mio lavoro, di far riflettere sui piccoli e grandi temi che ci attanagliano.

Notre-Dame du Socialisme. Apparsa più volte a Roma fin dal 2013 come esortazione per la nascita di una nuova Internazionale, qui in una riapparizione del 2019

Usi la tecnica dell’attacchinaggio di immagini fatte al computer: l’idea e il disegno come nascono? Come nasce una tua opera?
Le idee in genere non nascono per caso, sono risposte ad esigenze pratiche e intellettuali quindi, per quel che mi riguarda, se ho delle urgenze comunicative apro il mio blocco di   appunti e seguendo il lògos, inteso come lo intendevano Eraclito e Platone, scrivo. Insomma, nella mia metodologia di lavoro prima c’è la parola e poi viene l’immagine. Immagine che in genere dopo estenuanti ricerche tra il preesistente trovo e adatto – o meglio con un brutto francesismo détourno come faceva L’Internazionale Situazionista – al concetto che voglio esprimere. Poi utilizzo la moderna tecnica digitale perché credo, come Walter Benjamin, che la riproducibilità non intacchi l’aura anzi la rafforzi rendendo inoltre il mio lavoro disponibile, anche economicamente, a tutti.

Santa Madonna della Mascherina. Apparsa a Roma nel 2016 per richiedere protezione dallo smog cittadino.

Usi l’arte per denunciare storture, incongruenze sociali, con intenti politici. Che mondo vorresti?
Evidentemente non questo. E sono assolutamente convinto che la storia non si sia fermata né alla Comune di Parigi del 1871 né nel 1921, quando Trotsky affogò nel sangue la repubblica anarchica di Kronštadt o alla battaglia di Seattle del 1999 o a Genova nel 2001.

Ti cito: A cosa serve l’arte se rimane ferma su se stessa?
All’autocompiacimento, quindi a niente.

A cosa serve l’arte?
A cosa occorre? Theodor Adorno l’ha scritto egregiamente: “a introdurre il caos nell’ordinario”. Dove però il caos non è da interpretare come mero disordine ma come l’intendevano gli antichi greci, ovvero energia vitale che sbaraglia la vacuità dell’attuale esistenza.

Madonna del Pollicione. Apparsa a Roma nel 2017 per ricevere benevolenza sui Social Network.

Ci racconti la vicenda del mercato di Via Sant’Igino Papa?
Preferirei di no. Ma solo perché lì ho partecipato e non ho mai fatto parte dell’organizzazione di quel bellissimo tentativo di riportare vita in un quartiere abbandonato a se stesso. Se ne vuoi saper di più puoi chiedere a chi lì ha davvero versato sui muri, oltre a vernice, lacrime e sangue: Maurizio Mequio. Se vuoi ti passo il suo numero di telefono.

Da un dipinto di Leopold Kupelwieser hai ritratto la Vomit Bag della Capitali$m Air, cosa volevi dire?
Mmmm, no, a Kupelwieser non ho ancora rubato nulla. Inoltre non credo che alla sua epoca esistessero le compagne aeree (scherzo). In ogni caso, anche se quel poster ancora non l’ho affisso e per adesso appare solo tra le pieghe della mia pagina Facebook, ciò che volevo dire, e che nella versione finale ho esplicitato, è che se si viaggia con quella compagnia devi essere disposto a vomitare l’anima fuori dal tuo corpo.

Santa Madonna del Panino. Apparsa a Firenze nel 2018 in collaborazione con Street Levels, là dove il sindaco della città ha imposto il divieto di mangiare panini seduti, o in piedi, in strada. Foto di Matteo Bidini.

Usi un linguaggio molto raffinato ed ironico con tematiche che prendi molto seriamente.
Grazie, ma non è merito mio. Ho solo avuto la fortuna di aver incontrato degli eccellenti maestri.

Chi sono i tuoi maestri?
Beh, fin qui ne ho già citati alcuni e l’elenco potrebbe pericolosamente continuare. Poi ci sono stati colleghi di lavoro, amici, mia figlia e tutti gli errori che ho commesso finora e che di certo continuerò a compiere. In realtà chiunque può divenire tuo maestro, anche un’onda marina al tramonto o una brezza montana all’alba, se accetti di metter da parte l’arroganza che fino ad oggi ha caratterizzato il genere umano.

Santa Madonna della Molletta. Apparsa a Roma nel 2017 come preghiera affinché i luoghi pubblici non vengano trasformati in cassonetti.

Riesci a vivere con questo lavoro?
No. Anche perché questo per me non è un lavoro, è una missione.

Quanti anni hai?
A volte me lo chiedo anch’io. Poi li conto e mi accorgo che tra poche settimane inizieranno ad essere tanti. Cinquantasette.

Sacra Madonna dei Pellegrini. Apparsa a Roma nel 2015 a M.U.Ro – il Museo Urbano di Roma- per richiedere protezione dagli escrementi che s’incontrano durante il cammino della nostra vita.
Santa Madonna delle Macerie. Apparsa nel 2017 in alcuni borghi dell’amatriciano distrutti dai terremoti del 2016 e 2017.

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