La Street art ai tempi del Coronavirus, in libreria dal 10 settembre un libro che raccoglie le opere d’arte di strada nate in tempo di pandemia
Per modi e tempi, tra le arti la street art è quella in grado di intercettare e raccontare la contemporaneità nella maniera più immediata. Gli umori della politica, della gente, i temi delle dicussioni dei passanti o dei salotti bene, nulla sfugge agli street artist pronti a lasciare il loro segno nelle loro gallerie urbane a cielo aperto, le strade delle città.
Questo libro raccoglie le opere di numerosi artisti che hanno saputo catturare le innumerevoli emozioni di un periodo così complesso e drammatico, pieno di contraddizioni e tensioni sociali, come quello della pandemia da Covid-19. Dall’eroismo degli operatori sanitari al distanziamento sociale, il Coronavirus ha stravolto la nostra quotidianità, cambiandone il lessico, i gesti e le ossessioni.
Attraverso l’umorismo e la satira, gli street artist di tutto il mondo hanno immortalato con le loro espressioni artistiche un momento storico epocale. C’è qualcosa nella street art che la rende unica nel documentare i nostri sentimenti, i nostri dubbi e il nostro malcontento, riuscendo sempre a farci sorridere e riflettere. Alcuni dei più noti artisti di strada – pøbel, gnasher, ragazzini, Rasmus, balstrom – hanno trovato nel lockdown l’ispirazioe audaci capolavori. E, oltre a nomi già noti, sono emersi anche tanti nuovi talenti, da San Paolo a Teheran fino a Shanghai (nel libro una comoda mappa li segnala tutti i maniera chiara e intuitiva). ESTR a Dublino, per esempio, prende in prestito l’immagine di Dua Lipa e le parole di Don’t star now per uno sponsor pro lockdown: “don’t show up, don’t come out”.
A Londra invece, a opera di Lionel Stanhope, è apparso l’enorme ritratto di uomo con turbante rosso di Van Eyck, ma con mascherina (che rende ancora più espressivo e penetrante lo sguardo del protagonista).
La Street art ai tempi del Coronavirus (Ippocampo Edizioni) raccoglie i più significativi messaggi tracciati sui muri in questi strani tempi, che di certo lasceranno il segno. Ancora una volta la Street art dimostra la sua pertinenza… e impertinenza.