Un talento poliedrico fatto di metamorfosi, e di misteri. Su Arte in italiano, il documentario di Charles-Antoine de Rouvre traccia la storia di Meryl Streep per fare luce sul segreto del suo successo.
Se digitate Meryl Streep su google, tra i primi articoli che vi appare ce n’è uno che propone di individuare a quale Meryl Streep corrispondete in base al vostro segno zodiacale. Fa abbastanza ridere, ma è anche piuttosto emblematico della straordinaria carriera dell’attrice americana: ha interpretato una moltitudine di ruoli complessi, dedicando la stessa intensità ai più spinosi così come ai più leggeri, calandosi talmente bene nel personaggio da far credere, ogni volta, a una vera e propria metamorfosi.
In effetti, in cinquant’anni di carriera (premiati con l’Orso d’oro a Berlino e una miriade di altri premi, tra cui tre Oscar), Meryl Streep (classe 1949) è stata la Joanna di Kramer contro Kramer e la Margaret Thatcher di The iron lady. O ancora, la Miranda Priestly de Il diavolo veste Prada o la Karen Blixen de La mia Africa. La sua capacità di mostrare i conflitti interiori del personaggio, rivelando stati d’animo sottili con la potenza di uno sguardo, l’ha resa l’attrice hollywoodiana per eccellenza, eppure profondamente avversa ai diktat del sistema: femminista, indipendente, molto riservata sulla propria vita privata, mai a proprio agio sulle passerelle.
Il documentario di Charles-Antoine de Rouvre, disponibile su Arte in italiano fino al prossimo 21 settembre, scava nella storia dell’attrice per estrapolarne il mistero e fare luce sul segreto del suo successo. Attraverso estratti di interviste d’archivio e l’intervento dei suoi biografi americani Erin Carlson (Variety) e Michael Schulman (New Yorker), il film indaga la donna dietro la diva, giungendo a un’evidente conclusione: più del talento, della bellezza o del coraggio, è l’intelligenza ad averla resa ciò che è.