La cappella, alta circa 60 metri, larga oltre 30 metri, è un ambiente principesco completamente rivestito di marmi screziati e di preziose pietre dure
Collocata sul retro dell’abside della basilica di San Lorenzo, è il grande mausoleo che i membri della famiglia Medici, divenuti granduchi, vollero costruire come nuova e sontuosa cappella funebre di famiglia. Un progetto da subito grandioso, la cui edificazione durò secoli. Ora la Cappella dei Principi nel Museo delle Cappelle Medicee di Firenze torna a splendere grazie alla nuova illuminazione ed ai lavori di restauro che hanno riguardato l’ultimo dei quattro grandi archi monumentali e l’ampia volta di collegamento all’abside posto sul lato ovest della Cappella.
Fu già Cosimo, primo Granduca di Toscana, a concepire il progetto alla metà del ‘500. Ma i lavori per realizzarla furono avviati, all’inizio del ‘600, da Ferdinando I che interpretò il sogno del padre di un ambiente principesco completamente rivestito di marmi screziati e di preziose pietre dure. Per questo fece raccogliere le pietre più preziose: diaspri di Sicilia, marmi neri di paragone, rossi di Barga, granito di Corsica. E molte altre varietà lapidee che vennero lavorate per creare sottili lastre destinate ad essere composte nei preziosi intarsi del rivestimento.
Un’opera colossale, infinita e, purtroppo, caratterizzata da criticità conservative. Alla fine del secolo scorso la caduta di una lastra avrebbe portato alla luce un serio problema strutturale nei quattro grandi archi della cappella, alta circa 60 metri, larga oltre 30 metri. Prese avvio allora un imponente lavoro di indagine, smontaggio e restauro dei paramenti lapidei. Con l’applicazione di innovative strutture portanti e riposizionamento delle lastre, che avrebbe impegnato la Soprintendenza di Firenze per quasi due decenni. Oggi la Cappella può tornare ad essere ammirata, sotto una nuova luce, in tutta la sua grandiosa e principesca magnificenza.
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