L’11ª edizione di Middle East Now, inizialmente prevista ad aprile scorso, è finalmente pronto a partire nelle nuove date, dal 6 al 11 ottobre 2020 a Firenze. Il festival, ideato e organizzato dall’associazione culturale Map of Creation, si terrà tra Cinema La Compagnia, MAD Murate Art District e altri spazi cittadini. Torna a essere protagonista il Medio Oriente contemporaneo con un programma sfaccettato di cinema, documentari, arte, mostre, musica, teatro, incontri e progetti culturali.
Visual Voices è il tema di questa nuova edizione di Middle East Now. Immagini e voci, insieme possono essere strumento efficace per comunicare esigenze di cambiamento e problematiche sociali dilaganti in Medio Oriente. Artisti, registi, fotografi, musicisti utilizzano il loro mezzo espressivo per esprimere personali, ma indubbiamente obbiettivi, punti di vista su questioni socio-politiche e culturali locali. Ciò che il festival vuole infatti approfondire è la potenza della comunicazione attraverso le immagini e i messaggi culturali, che forse in modo più leggero possono indurre a riflettere e a porsi importanti interrogativi.
37 i titoli in programma, premiati nei migliori festival internazionali. Un viaggio cinematografico che tocca i paesi mediorientali al centro dell’attenzione politica e mediatica. Storie potenti e toccanti e temi di attualità ambientati in Afghanistan, Algeria, Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi, Giordania, Iran, Iraq, Israele, Kurdistan, Kuwait, Libano (e Beirut in particolare), Palestina, Siria, Tunisia e Turchia. Presentare al mondo occidentale la cultura di questi paesi vuole essere occasione per sconfiggere alcuni pregiudizi diffusi sui popoli mediorientali, facendo invece conoscere le loro tradizioni e culture ricche di storia.
Ad aprire la rassegna cinematografica di Middle East Now sarà, dall’Iran, “Sunless Shadows” di Mehrdad Oskouei. Intimo ritratto della vita quotidiana di un gruppo di donne recluse in un centro di detenzione minorile, chi per aver ucciso il padre, chi il marito o un altro membro maschile della famiglia: sole davanti alla macchina da presa riveleranno i loro pensieri, dubbi e sentimenti.
Tra i film-documentari anche l’intenso e poetico film d’animazione della regista Zabou Breitman, “Les Hirondelles de Kaboul” (Le Rondini di Kabul), ambientata in una Kabul in rovina e occupata dai Talebani, in cui i due giovani Mohsen e Zunaira si amano profondamente, e nonostante la violenza e la miseria del loro quotidiano vogliono credere in un futuro migliore.
Novità interessante del palinsesto cinematografico è il programma dedicato alle colonne sonore dei film mediorientali: “MUSIC FOR FILMS”. Un nuovo focus sul contributo creativo che la musica dà alla pratica del fare film, presentato da un ospite speciale: il talentuoso musicista Omar Fadel, compositore pluripremiato di film, serie tv e video games.
In accordo con l’anno un po’ anomalo che stiamo vivendo, le proiezioni di questa edizione si terranno sia fisicamente sia online, sulla sala virtuale Più Compagnia in collaborazione con MyMovies, dando così la possibilità a un numero ancora più alto di spettatori di vedere i film in anteprima.
Al MAD, Murate Art District, la fotografia è protagonista a partire dall’8 ottobre con la mostra 7X7 Middle Est una collettiva di sette giovani e talentuosi artisti mediorientali. Myriam Boulos, Sina Shiri, Abdo Shanan, Ameer Al-Shaeli, Reem Falaknaz, Erdem Varol, Mouad Abillat – riuniti per fornire una personale prospettiva visiva della loro città – Beirut, Tehran, Algeri, Baghdad, Dubai, Istanbul, Marrakesh – in un giorno specifico della settimana. Le foto ci raccontano le città ritratte da punti di vista inediti e alternativi, rispetto a come siamo abituati a vederle, vuoi perché distrutte o bombardate. Come parte integrante del progetto il curatore ha ideato, in esclusiva per il festival, sette newspapers che si potranno sfogliare in mostra: sette quotidiani nelle cui pagine si sviluppa il racconto per immagini di ogni giorno di una ipotetica settimana in Medio Oriente.
In questa ricca edizione è previsto anche un progetto dedicato al fumetto e alla graphic novel. Al centro, ancora una volta, il Medio Oriente con l’intento di offrire sguardi e letture inedite, per scardinare i pregiudizi di chi non ne conosce la cultura e le tradizioni.
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