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Chi cerca (non) trova: la Battaglia di Anghiari di Leonardo non esiste

Leonardo da Vinci, Cartone preparatorio per la Battaglia di Anghieri
Leonardo da Vinci, Cartone preparatorio per la Battaglia di Anghieri

Crolla un mito legato a Leonardo da Vinci. La Battaglia di Anghiari, che le ricerche volevano localizzata sotto un affresco del Vasari a Firenze, non è mai esistita. Questo è quel che sostiene un team di ricercatori che ha appena presentato gli esiti dei lori studi.

Chi Cerca trova. Ma magari sbaglia. Si sgretola uno dei più affascinanti misteri della storia dell’arte, legato alla mitologica figura di Leonardo da Vinci. Tra le leggende sul suo conto – alimentate nell’ultimo ventennio dai vari gialli artistici epigoni di Dan Brown – c’era anche quella legata alla presunta Battaglia di Anghiari, che il pittore avrebbe dipinto nel Salone del Cinquecento di Palazzo Vecchio prima un dipinto del Vasari la coprisse. Ora un team di ricercatori smentisce però la storia, relegandola definitivamente alla sua natura di invenzione.

Sei anni di ricerca condotti nel salone fiorentino – condensati nel volume La Sala Grande di Palazzo Vecchio e la Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci. Dalla configurazione architettonica all’apparato decorativo – spengono le speranze attorno alla presenza sepolta di un affresco leonardersco. Le discussioni intorno alla vicenda nascono da uno stendardo presente nella Battaglia di Sangallo, affresco realizzato da Giorgio Vasari. Qui è riportata un’enigmatica frase – Cerca trova – che ha stimolato la fantasia degli appassionati suggerendo una seducente congettura: e se fosse un indizio? Forse Vasari ha voluto tributare un ricordo all’opera che stava andando a coprire. Un invito, forse, a cercare una verità ulteriore sotto quella che lui stesso stava rappresentando.

Giorgio Vasari, Battaglia di Scannagallo

Tutto bello e, oggi lo sappiamo, tutto falso. La ricerca portata avanti da Roberta Barsanti, Ganluca Belli, Emanuela Ferretti e Cecilia Frosinini – pubblicata da Olscki e presentata alle Gallerie degli Uffizi – dimostra che la celebre battaglia leonardesca non è mai stata dipinta.

I nuovi studi ci hanno permesso di ridirezionare la ricerca. Siamo passati dalla domanda fondamentale ‘dove sta la Battaglia di Anghiari’ a una domanda diversa, ovvero ‘c’è stata la Battaglia di Anghiari?’. Ecco, a questa domanda si può dare una risposta basata sulla rilettura dei dati noti e sullo studio di nuovo dati: Leonardo non ha mai dipinto la Battaglia su quel muro. L’esistenza dei cartoni preparatori è provata e documentata, ma quella del dipinto, che conosciamo solo grazie a copie di altri fino ad oggi pervenute, invece no. I materiali che vennero forniti a Leonardo erano solo funzionali al cartone e alla preparazione della parete su cui avrebbe dovuto essere realizzato. Ma la preparazione stessa del muro andò male; e dunque la Battaglia non fu mai dipinta.

 

Francesca Fiorani, docente di storia dell’arte moderna dell’University of Virginia

Una svolta decisiva in una ricerca che si protrae da diversi anni (addirittura le prime indagini risalgono al 1975). Nel 2012, per esempio, furono praticati anche dei fori e sfruttata una microsonda per indagare l’allora certa presenza dell’affresco di Leonardo. Matteo Renzi, al tempo sindaco di Firenze, annunciò addirittura “Dimostrato che la battaglia d’Anghiari c’è, chiedo al Governo di autorizzarci a verificare le condizioni in cui è. E tirarla fuori”. I lavori partirono sotto la guida dell’ingegnere Maurizio Seracini, ma trovarono anche forti resistenze. Tra queste quella di Cecilia Frosinini, la quale – in rappresentanza dell’Opificio delle Pietre Dure – rifiutò di far parte del comitato scientifico che doveva avvallare la ricerca.

Giorgio Vasari, Battaglia di Scannagallo (dettaglio)

Mistero risolto dunque, anche se Seracini promette che “nei tempi e nei modi opportuni” renderà noti i risultati della sua ricerca, che ovviamente si muove in direzione opposta.

Ad ogni modo, un dubbio rimane: cosa significa allora Cerca trova?

Dal momento che l’affresco del Vasari celebra la vittoria di Cosimo de Medici in Val di Chiana, il motto sullo stendardo potrebbe essere solo una provocazione dell’artista nei confronti degli avversari, fuggiti da Firenze per cercare la libertà, ma subiti assoggettati nuovamente al potere mediceo.

Su questo, però, la nostra fantasia è ancora legittimata a muovere le sue ali.

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