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Giovani artisti in cerca di esporre a Roma? Ecco il nuovo spazio che state cercando

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RECOMMENDEDIl progetto Recommended, curato da Francesca Longo e Raffaele Gavarro, invade lo spazio espositivo non-profit Chiaroscuro Arte Contemporanea, a Roma

Il progetto si chiama Recommended, e a idearlo e coordinarlo sono Francesca Longo e Raffaele Gavarro, per lo spazio espositivo non-profit Chiaroscuro Arte Contemporanea. Che sta in via Sant’Antonio all’Esquilino 3/E, a Roma. Un’idea che nasce dalla semplice constatazione di quanto sia difficile per i neodiplomati e diplomandi delle accademie trovare una prima possibilità di esporre. E se questo era vero prima della pandemia di Covid-19, è evidente che le difficoltà sono ancora maggiori in questo presente e che lo saranno ancora di più nel prossimo futuro.

Recommended prova dunque a opporsi a questa realtà, offrendo la possibilità di allestire una mostra personale a otto artisti, accompagnati da altrettanti curatori. “La nostra speranza e il nostro desiderio è che il lavoro di questi giovanissimi artisti e curatori possa ricevere attenzione da gallerie, curatori e collezionisti. Divenendo concreto viatico al loro futuro”, dichiarano i promotori.

Gli interni di Chiaroscuro Arte Contemporanea, che ospita il progetto Recommended
Gli interni di Chiaroscuro Arte Contemporanea, che ospita il progetto Recommended

Per la prima stagione del nuovo progetto la selezione degli artisti si è limitata a studenti ed ex studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma e della Rome University of Fine Art, e anche i curatori provengono da accademie e università romane. Sempre da queste istituzioni saranno selezionati studenti per stage trimestrali, con relativa attribuzione di crediti formativi. Durante i quali acquisiranno le competenze basilari del lavoro in uno spazio espositivo, sia nell’ambito dell’organizzazione che in quello della comunicazione. La prima stagista, Giulia Romolo, proviene dalla Rufa (Rome University of Fine Art).

Recommended prenderà il via venerdì 16 ottobre con l’inaugurazione della mostra di Vito Gara, che presenterà un’installazione ambientale e sonora dal titolo Io perdo colore (2020). Una lavatrice nella quale l’artista ha inserito alcuni dei propri indumenti, e una teca in plexiglass montata a parete e collegata a ciclo chiuso con lo scarico della lavatrice. I ripetuti e continui lavaggi decolorano gli indumenti rendendo di contro l’acqua sempre più colorata.

www.chiaroscuroartecontemporanea.com

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