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A Reggio Emilia, le metafore lunari di Guido Guido e i cortili romagnoli di Luca Nostri

Guido Guidi, Cesena, 1968

Il 17 ottobre 2020, L’ospitale di Rubiera di Reggio Emilia riapre le sue sale con le mostre Lunario di Guido Guidi e Quattro cortili di Luca Nostri. Entrambe, organizzate da Linea di Confine, saranno visitabili fino al 6 dicembre 2020.

Lunario ripropone le serie fotografica del volume Guido Guidi. Lunario 1968-1999, pubblicato a Londra nell’ultima edizione del 2019 e facente parte della sistematica operazione di pubblicazione dell’archivio, che il fotografo porta avanti da sé da alcuni anni. La mostra è un viaggio lungo trent’anni sul tema della Luna, con tutte le implicazioni filosofiche, letterarie e mitologiche ad essa legate.

La forma della luna in Guido Guidi (Cesena, 1968) echeggia in ritratti, oggetti e situazioni di vita quotidiana che sono letti dal fotografo come metafore lunari. Così il falcetto appeso, la proiezione di una luce semicircolare su una parete, la palla che Anna, la figlia, lancia ripetutamente contro il muro ricordano la luna, piena o mezza che sia.

Guido Guidi, Treviso, 1980

E poi, le immagini frutto della sperimentazione sul mezzo fotografico: il triplo ritratto del 1967 di Mariangela Gualtieri, il cui volto appare illuminato prima solo a sinistra, poi per intero e quindi solo a destra. E, ancora, i paesaggi del Delta del Po, ripresi con un obiettivo fish-eye, che, con il loro contorno circolare, appaiono come solitarie lune fatte di terra e cielo. Con un approccio più rigoroso conclude con la serie dedicata all’eclissi del 1999, in cui il grande fotografo si dichiara interessato all’effetto fisico-ottico.

Lo sguardo di Guidi verso la Luna ne ha fatto simbolo di malinconia, variabilità e transitorietà della vita.

Luca Nostri, Anselmo, 2010-2019

La mostra Quattro cortili vede Luca Nostri nei panni di curatore e autore di un progetto di ricerca di alcuni fondi fotografici, svolto nel territorio della Bassa Romagna. Nostri cura due serie fotografiche in mostra: la prima presenta un album di famiglia di due sorelle fotografe, Giulia e Veronica Visani, appartenuto a una famiglia di artisti tra Ottocento e Novecento. La seconda serie raccoglie alcuni ritratti di Paolo Guerra, scattati tra il 1946 e il 1955 all’interno delle case di tolleranza di Lugo.

Nostri autore conclude con la terza serie costruita attorno al cortile di Anselmo, il nonno del fotografo e la quarta che si sviluppa a partire dal giardino pensile di Rocca di Lugo.

Paolo Guerra, Vicolo Rocca, 1946-1955

Informazioni

Linea di Confine per la Fotografia Contemporanea
L’Ospitale, Rubiera, Reggio Emilia
Via Fontana 2

Dal 17 ottobre al 6 dicembre 2020
Inaugurazione sabato 17 ottobre 2020, ore 17.00

Orari
Sabato e domenica: 10- 13 / 16-19
Altri giorni su appuntamento

Ingresso Libero

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