Un team (composto da dodici persone, di cui cinque curatrici), sei sezioni (fotografia, digital art, performance, pittura, scultura, installazioni), cento artisti selezionati (su 600, di cui 29 internazionali e 71 italiani). Mancano 10 giorni all’apertura di ReA Fair, nuova fiera d’arte contemporanea di Milano (o meglio, come recita il comunicato stampa: fiera d’arte indipendente per artisti emergenti), in scena dal 30 ottobre al primo novembre alla Fabbrica del Vapore. Riflettori sugli artisti, nessuna intermediazione di gallerie, solamente artisti e curatrici. Abbiamo incontrato le organizzatrici per approfondire temi, visioni, sviluppi di questa nuova realtà in bilico tra fiera ed esposizione.
Prima cosa fondamentale, che tipologia di fiera siete e a che modello fieristico espositivo vi ispirate? Ambizioni e obiettivi a breve termine?
Marina Rybakova e Bianca Munari – ReA! È una fiera artist-oriented, ed è anche un evento che cerca di mettere in mostra al meglio gli artisti emergenti che non sono rappresentati dalle gallerie.
Il punto di riferimento per creare fiera sono stati i Degree Shows, ossia le mostre di fine anno organizzate dagli studenti di belle arti delle accademie. Questa attività non è presente nel panorama italiano, ma può essere un primo passo per entrare nel mercato dell’arte e iniziare a farsi conoscere come artista.
Nonostante ciò ReA non è solo una fiera ma ci poniamo un obiettivo specifico: portare avanti le attività dell’associazione in modo continuativo e consistente. Prima ancora dell’apertura della fiera abbiamo già due progetti espositivi programmati per il 2021, e molti altri in cantiere.
Ci piacerebbe costruire una realtà che aiuta a far emergere gli artisti che, da neolaureati o esterni al mercato d’arte, fanno fatica ad entrarci e farne parte. Ovviamente, abbiamo in programma di far diventare ReA! Art Fair un appuntamento annuale, vi svelo che abbiamo già predefinito le date per la stagione autunnale 2021.
In che modo volete “sfidare il mercato dell’arte” (come si legge dal comunicato stampa)? Cosa pensate del sistema del mercato dell’arte contemporanea?
Elisabetta Roncati – Per quanto riguarda genericamente il sistema dell’arte, contemporanea e non, il 2020 si configura un po’ come uno spartiacque. La pandemia globale ha obbligato gli attori dell’ambito a ripensare i propri metodi d’azione, integrando, volenti o nolenti, il digitale in maniera preponderante nella loro operatività. L’arte non smette di essere considerata un prodotto di investimento alternativo, un asset per diversificare il proprio patrimonio. Scorrendo i risultati degli incassi online delle principali case d’asta si nota una ripresa delle vendite degli Old Masters, affiancati da moderno e contemporaneo. Acquisti effettuati tramite attori noti nel panorama delle vendite o tramite gallerie. Perchè, invece, non dare spazio direttamente ai giovani creativi? L’assenza in Italia di “degree shows” realmente strutturati, esposizioni di fine corso molto in voga all’estero nelle accademie d’arte, inizia a farsi sentire.
Gohar Avetisyan – Dunque il nostro obiettivo è quello di sfidare il modello tradizionale delle fiere d’arte e proporre un nuovo sistema operativo, che si concentrerà sugli artisti emergenti. Tale modello può dare la possibilità a quest’ultimi di presentare il proprio talento e entrare nel mercato dell’arte. Inoltre, REA è una piattaforma dove i collezionisti possono scoprire nuovi creativi e gli amanti dell’arte possono rimanere aggiornati in tempo reale su cosa stia accadendo nel mercato del contemporaneo e sui cambiamenti in corso.
Presentazione e progetti. Una delle peculiarità di una fiera è la composizione del vetting e del team curatoriale, di selezione (in questo caso degli artisti che hanno presentato l’application) e sviluppo/realizzazione di progetti di qualità collaterali e satelliti all’evento… chi ne farà parte?
Marina Rybakova – Essendo una realtà che si autodefinisce un compromesso tra una fiera, una biennale ed un degree show, abbiamo deciso di trasformare anche il processo del vetting, in modo da poter aggiustarlo al contesto che abbiamo affrontato – avendo a che fare con gli artisti emergenti, ultra contemporanei e soprattutto non rappresentati da nessun galleria. Con più di 500 candidature ricevute dagli artisti tramite Open Call sul nostro sito, il lavoro del team curatoriale nel creare con tanta attenzione la graduatoria di tutte le candidature in base ai criteri di qualità dei portfolio, statement, e CV presentati dagli artisti, è stato davvero titanico. Il team curatoriale è composto da 5 membri, giovani professionisti nel mondo dell’arte:
Pelin Zeytinci, Laureata all’Accademia di Brera, curatrice, artista, gallery director di Miart Gallery a Milano. Nel 2014 Ha fatto parte del “Counting the Rice” performance project di Marina Abramovic.
Laura Pieri, Laureata in Arti Visive all’Università di Bologna, curatrice, vincitrice di Premio curatoriale N.I.C.E. alla Paratissima 2019, collabora con Museo Palazzo Reale, Archivio Storico Ricordi e Care Of.
Maria Myasnikova, Laureata in Arti Visive (Pittura) dalla London City & Guilds, ha fatto esperienze nell’organizzazione di Degree Shows ed Art Festival indipendenti, ed ha collaborato con Mudec.
Paola Shiamtani, laureata in Arti Visive all’Università di Leeds, ha fatto esperienze di studio e lavoro in Giappone. Nel 2020 ha conseguito il diploma specialistico in Contemporary Art Markets alla NABA di Milano, attualmente lavora da Kaufmann Repetto.
Tugana Perk, nel 2019 ha conseguito una laurea nella Gestione di Arte e Spettacolo alla Pace University a New York, ha preso lo stesso corso nell’economia dell’arte all’Università Cattolica a Milano. Ancora a New York ha fatto diverse esperienze nell’organizzazione di festival ed eventi artistici.
In effetti questo gruppo internazionale rispecchia le diverse prospettive sulla migliore arte contemporanea ‘edizione 2020’ in quanto 3 di loro si laureano in questo periodo in accademie dell’arte. Dall’altra parte c’è, ad esempio Tugana che percepisce e riesce a trasmettere il gusto medio sul mercato americano avendo vissuto a New York, e Maria, che riesce a fare lo stesso per quello di Londra. Queste due città nel mondo formano i poli di domanda e richiesta di tutta la popolazione anglofona. Quindi un team molto giovane con una sensibilità alta permette di esprimere ciò che può essere un compromesso su tutte le forme e tematiche meno banali dell’arte esprimendo la loro diversità.
Com’è strutturata la fiera (allestimento, curatori, sezioni…)? Cosa vi differenzia dalle altre fiere italiane?
Maria Myasnikova, Laura Pieri, Pelin Zeyticni – ReA Art fair si ispira al concetto della Biennale- che si pone l’obiettivo di oltrepassare la relazione con le gallerie e collaborare direttamente con gli artisti. Da qui è nata l’idea di introdurre una storyline nel percorso curatoriale. La fiera è suddivisa in sei sezioni che sono state formate includendo tutte le opere dei 100 artisti selezionati: umanità, arte figurativa, palette neutrale, natura, tecnologia e variegato.
E’ l’artista ad essere importante in questo contesto, e non il loro singolo lavoro. Crediamo che i 100 artisti che presentiamo alla Fiera abbiano un potenziale artistico, caratteristica che ha anche giocato come criterio di scelta nella selezione. Sono artisti emergenti, senza una grande esperienza espositiva, ai quali abbiamo deciso di dare un’opportunità di diventare parte della scena artistica. Per noi, il “mezzo” di produzione artistica, che sia la pittura, la video arte o la performance ha poca importanza, ciò che è veramente essenziale è l’esecuzione; se l’idea che l’artista sta cercando di comunicare corrisponde effettivamente ad una rappresentazione visuale.
Cosa ci differenzia? Prima di tutto, pur essendo una fiera, come organizzazione manteniamo la ragione sociale di no profit, quindi la nostra missione e gli obiettivi di creare valore per la community sono centrali alle operazioni. Gli artisti per candidarsi al bando della fiera hanno pagato dai 15 ai 30 euro, e non gli è stato chiesto nessun altro costo: dall’esempio delle altre fiere italiane, ben sappiamo che spesso gli artisti indipendenti in fiera pagano anche per i metri quadri di spazio espositivo assegnatogli, alla fine viene esposto non chi se lo merita di più per i criteri di qualità di ricerca artistica, ma chi riesce a coprire i costi di stand. É proprio quello che volevamo evitare, trovando altri modi per finanziare ciò che facciamo: tramite collaborazioni con degli sponsor tecnici, fondazioni come, Fondazione Adolfo Pini ed una campagna crowdfunding tramite quale abbiamo avviato raccolta fondi.
Uno dei vostri obiettivi principali è far “emergere i giovani artisti”. Come?
Antonella Spanu – Come da termine, “emergere” significa manifestarsi o distinguersi rispetto agli altri e noi vogliamo far “emergere” 100 giovani talenti nel mondo dell’arte creando un spazio di confronto ed esposizione come quello che abbiamo ideato con REA! Fair. Con questo non si vuole intendere che abbiamo creato un luogo per far da vetrina alle opere degli artisti, ma vogliamo creare la possibilità di potersi esprimere, dire la loro, partecipare, crearsi un network nel settore dell’arte in una venue importante e riconosciuta come quella della Fabbrica del Vapore.
Daremo quindi una possibilità esclusiva agli artisti di essere protagonisti e non meri oggetti passivi, vogliamo aiutarli ad emergere nel marasma caotico del mondo accademico dell’arte e poter così iniziare una propria carriera nel ristretto network del mercato dell’arte.
Team:
Marina Rybakova, Pelin Zeyticni, Antonella Spanu, Bianca Munari, Gohar Avetisyan, Elisabetta Roncati, Beatrice Dezani, Maria Ryseva, Laura Pieri, Maria Myasnikova, Paola Shiamtani, Tugana Perk.
I 100 artisti selezionati:
Adamou Elena; Arta, Raituma; Asai, Sayaka; Barletta, Nausica; Bellini, Gaia; Bislacchi;
Brandimarte, Antonio; Camani, Martina; Caruso, Beatrice; Cecchini, Alessandra; Cescon,
Stefano; Cestrone Lavinia; Chinchue, Alisia; Cichon, Magdalena; Cogliati, Leo; Colombini,
Luna; Cordier, Pauline; Costanzo, Alessandro; Cro, Dominique; Cubas, Gianella; D’Amico,
Michele; Dardano, Valeria; Del Gatto, Cecilia; Di Bonaventura, Cecilia; Draghi,Alessandra;
Dicker, Ana; Elson, Alexander; Falco, Clarissa; Fasso, Damiano; Fava, Ernasto; Figuccio,
Valerio; Freedman, Naama; Furlan, Giulia; Garita, Robert; Gentzsch,L.R; Gibertoni, Fabian;
Granziera, Maddalena; Gromoll, Kim; Guarda, Alessio; Gugliotta, Eleonora; Guillaume, Elise;
Haas Sebastian; Hay, Emily; Haywood, Xander; Huang, Jueyuan; Ivanova, Anna; ILAZ;
Ishakoglu, Sirma; Jonhardsdóttir, Jana; Kenneally, Anna; Koloosova, Anna; Knowels, Jeremy;
Lemberg Lvova, Anastasia; Lotti, Noela; Manes, Steven Antonio; Marchetti, Mattia; Martins
Natacha; Massa, Benjamin Mario; Miners, Jade; Moffat, Freya; Morout Penelope; Narcisi
Fabrizio; O’Dononvan, Elinor; Orazio, Teresa; Pacelli, Francesco; Papanti, Lorenzo; Papp,
Mattia; Perera, Alejandra Valeria; Piras, Yara; Pleuteri, Aronne; Prasse, Antonella; Roaro,
Eleonora; Rubegni, Luca; Rubin, Clara; Russo, Valentino; Sa’ Fernandes, Eurico; Salomone,
Sergio; Sambo, Giovanni; Schnitzer, Clarissa e Utech, Robert; Selvaggio, Alessio; Semi
Audiovisual; Shaposhnikova, Lena; Shuai, Peng; Simone, Jerusa; Siniscalco, Gabriele;
Spolverini, Agnese; Stavley, Jonathan; Sugamiele, Mattia; Temchenko, Alisa; Ventura,
Chiara; Vera,Vera; Vicentini, Fabiano; Vinci, Alessandro; Wu, Mengyuan; Xu, Yang; Zancana,
Vincenzo; Zapf, Margherita; Zicari, Nuccio; Zornetta, Giacomo; Zotti, Federica
REA! Art Fair
30 ottobre – 1° novembre 2020
Vernissage 29 Ottobre ore 19.30 (su invito)
Fabbrica del Vapore
Via Giulio Cesare Procaccini 4, Milano
Ingresso gratuito con prenotazione
info@reafair.com
http://www.reafair.com