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Sette horror (online) da non perdere al Trieste Science+Fiction Festival

Yummy Horror Yummy di Lars Damoiseaux
Yummy Horror
Yummy di Lars Damoiseaux

Sette horror (online) da non perdere alla 20° edizione del Trieste Science+Fiction Festival

Il Trieste Science+Fiction Festival, in programma dal 29 ottobre al 3 novembre e giunto alla sua edizione n° 20, per la prima volta si svolge online nella Sala Web di MYmovies. In programma una ricchissima selezione dedicata al meglio del genere fantastico.

Tra anteprime mondiali e nazionali, zombie movie e storie di fantasmi, ecco gli horror da non perdere dell’edizione online 2020. I film e i documentari del Festival saranno visibili sulla piattaforma di MYmovies per 24 ore a partire dall’orario di messa online, mentre la serie tv coreana SF8 sarà disponibile online per tutta la durata della manifestazione.

Boys from County Hell di Chris Baugh: horror comedy ambientata in Irlanda, a Six Mile Hill, uno sperduto villaggio noto solo per la dubbia leggenda che vuole Bram Stoker aver passato la notte nel pub locale. Eugene, un giovane del posto, passa i giorni bevendo e prendendosi gioco dei turisti che vengono a visitare la tomba di Abhartach, un vampiro irlandese che alcuni credono abbia ispirato “Dracula”. Quando Eugene è costretto a lavorare per il pragmatico padre, si ritrova impegnato in un controverso progetto di sviluppo che minaccia l’unica fonte di reddito del paese. Ma il tentativo degli operai di tirar giù la pila di pietre che segna la tomba di Abhartach scatenerà strani eventi.

Yummy di Lars Damoiseaux: Michael e la sua prosperosa fidanzata partono per una “vacanza di chirurgia plastica” e si ritrovano in un fatiscente ospedale dell’Europa dell’Est. Qui Michael trova una donna legata a un letto, completamente nuda salvo per una museruola. Volendo aiutarla, la libera. E, in cambio, lei cerca di mangiarlo. Questo dà il via a un’epidemia zombi, e scatena l’inferno. Il film verrà proiettato nella sala web di

Post Mortem horror
Post Mortem di Péter Bergendy

Alone di Johnny Martin: lo scoppio di una terribile pandemia getta il mondo nel caos e gli esperti consigliano ai cittadini di auto-isolarsi per cercare di sopravvivere. Aidan si sveglia e si ritrova intrappolato nel suo appartamento, completamente isolato dal resto del mondo e impossibilitato a contattare i suoi cari, mentre gli infetti occupano l’intero edificio. La sua disperata situazione pare migliorare quando si accorge della bella Eva, che vive nell’appartamento dall’altro lato del cortile. Ne nasce una storia d’amore, fra il caos circostante e i messaggi che i due si scambiano. Senza più elettricità e con le scorte in esaurimento, Aidan decide di rischiare il tutto per tutto.

Benny loves you di Karl Holt: in seguito alla morte accidentale dei genitori, Jack deve vendere la casa e iniziare una nuova vita. Mentre si libera dei vecchi cimeli di famiglia, Jack butta via anche il suo amato peluche d’infanzia, Benny. Una mossa che si rivela letale, perché Benny prenderà vita con un solo obiettivo: proteggere Jack e la loro amicizia ad ogni costo.

Relic di Natalie Erika James: uno degli horror più acclamati dell’anno, che rinnova con originalità il filone delle case infestate, dalla terra di Babadook e Picnic a Hanging Rock. Il film, in anteprima nazionale, racconta la vicenda di Edna, che scompare misteriosamente. La figlia Kay e la nipote Sam si mettono sulle sue tracce, intuendo che la donna soffre di demenza. All’improvviso, così inspiegabilmente come quando era scomparsa, Edna ritorna, senza ricordare apparentemente nulla dei giorni passati. Inizia così una spirale di terrore, in cui un’infida presenza sembra essersi impossessata della casa.

Relic Horror
Relic di Natalie Erika James

Come in cielo, così in terra di Francesco Erba: un approccio al cinema di genere originale, in cui si mescola abilmente diverse tecniche cinematografiche (animazione, found footage). Tre storie su tre diverse linee temporali compongono la struttura narrativa del film: nel 1275 d.C. una giovane ragazza e imprigionata nelle segrete di un’abbazia dove un alchimista la usa per strani esperimenti. Nel 2011 una coppia di ragazzi, Cris e Jessy, scompare nei boschi mentre una giovane donna vestita di stracci fa la sua comparsa dal nulla. Durante le prime indagini uno strano manoscritto riaffiora da una tomba. Oggi. Leonardo, ispettore di Polizia incaricato delle indagini sulla scomparsa dei ragazzi, lascia un video-testamento perché, alla luce delle sue ultime scoperte, teme per la propria incolumità.

Post Mortem di Péter Bergendy: una suggestiva storia di fantasmi ambientata nell’Ungheria devastata dalla prima guerra mondiale e dall’influenza Spagnola. Protagonista è Tomas, un giovane fotografo post mortem specializzato negli scatti alle persone decedute, che giunge in un villaggio ungherese nell’inverno del 1918, dopo aver incontrato la piccola orfana Anna. Rumori sinistri, morti sospette e inquietanti figure che iniziano a comparire nelle sue foto lo spingono in un primo momento ad abbandonare il villaggio: dopo l’iniziale incertezza, il fotografo decide di far luce su questi strani episodi, aiutato dalla piccola Anna.

>> Qui il calendario completo con del Trieste Sciece+Fiction Festival

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