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Rai Storia verso la chiusura e stavolta non è colpa del Covid

Rai Storia

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Da qualche giorno si rincorrono le voci di una possibile chiusura di Rai Storia, il canale dedicato ai documentari e agli approfondimenti non solo storici ma anche culturali e di costume. E online è già partita una petizione per impedirne la dismissione.

La chiusura di Rai Storia infatti, diversamente da cinema e teatri, non è una questione che riguarda l’emergenza sanitaria e la volontà di limitare la mobilità sociale. La ragione è una sola e piuttosto semplice: i soldi. Da quanto emerge la volontà è quella accorpare Rai 5, altra emittente di ottima qualità culturale, con Rai Storia così da ottimizzare le finanze. Questa tosatura dell’offerta pubblica andrebbe anche a potare Rai Sport, altro canale con poco share ma molto seguito dagli appassionati di tutti gli sport minori. Le reazioni non si sono fatte aspettare a partire da Aldo Grasso che in un editoriale di qualche giorna fa scriveva che Rai Storia: “è l’ultimo baluardo dietro cui Viale Mazzini può giustificare il suo ruolo di servizio pubblico. basta dare un’occhiata ai palinsesti delle tre reti generaliste per accorgersi che la Rai non si discosta molto da una tv commerciale”. Dello stesso tenore le parole di Michele Anzaldi di Italia Viva: “La Rai non soltanto ignora l’appello del ministro Franceschini a sostenere la cultura con l’acquisto di spettacoli e prodotti culturali, ma intende addirittura chiudere Rai Storia, uno dei pochi spazi rimasti di vero servizio pubblico. Inaccettabile, il Governo non lo permetta”. Intanto anche la popolazione di spettatori si è mobilitata e ha dato via a una raccolta firme contro la chiusura di Rai Storia sul sito Change.org che in meno di 24 ore ha già raggiunto quasi 20mila firme.

 

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