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La Top 200 Collectors 2020 di ARTnews. Chi sono gli acquirenti d’arte più influenti al mondo?

Visitors pass in front of a painting by Jean-Michel Basquiat intitled "Boy and Dog in a Johnnypump" in Basel. Photographer: FABRICE COFFRINI/AFP Via Getty Images
Top 200 Collectors
Jean-Michel Basquiat “Boy and Dog in a Johnnypump” Photographer: FABRICE COFFRINI/AFP Via Getty Images

ARTnews ha recentemente pubblicato l’edizione 2020 della classifica annuale dei Top 200 Collectors più influenti al mondo. Quali sono i nomi e i profili degli acquirenti d’arte più attivi?

89 collezionisti su 200 sono negli Stati Uniti, 15 in Cina e 14 in Inghilterra. L’Italia rimane ancora indietro a 3: la famiglia Maramotti al 107° posto, Miuccia Prada al 139° e Patrizia Sandretto Re Rebaudengo al 146°.  Le regioni geografiche a cui prestare attenzione sono Dallas, Brasile, Indonesia, Malesia, Thailandia e Taiwan mentre le categorie più richieste sono l’arte antica e l’arte latinoamericana.

Leggi qui la lista completa dei Top 200 Collectors

Con l’arrivo della pandemia il mercato dell’arte si è fermato, e le prospettive erano piuttosto cupe. “Il mondo dell’arte sembrava congelato”, ha detto al Wall Street Journal il mega-dealer David Zwirner, descrivendo quel periodo alla fine di marzo.

A giugno, tre mesi dopo il lockdown totale, è arrivata la notizia che Kenneth C. Griffin aveva pagato più di 100 milioni di dollari per un dipinto di Jean-Michel Basquiat del 1982. Il contagio e il suo impatto economico non sembravano aver inciso molto sul prezzo. Collezionare in tempi difficili, come nei mesi appena trascorsi, spesso per molti può vuol dire “saldi”. Ma come spiegano dalle pagine di ARTnews, in realtà lo “sconto” non equivale a un minor prezzo, ma alla semplice possibilità di “poter comprare”, che in altri tempi non si verificherebbe.  Un fenomeno familiare ai collezionisti veterani della crisi finanziaria del 2008 che sembrano approfittare del momento per fare gli affari migliori con opere a cui non avrebbero accesso.

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Kenneth C. Griffin

Dall’inizio della pandemia molti dei migliori collezionisti del mondo hanno continuato ad acquistare opere d’arte adattandosi rapidamente alle iniziative online di case d’asta e gallerie che si sono mosse quasi immediatamente per presentare quanta più arte possibile online e per creare nuovi modi di interagire con l’opera in vendita. La voglia di acquistare è stata dettata anche da un tentativo di aiutare gli artisti e l’ecosistema in difficoltà che li circonda.

Come hanno affermato Arthur Lewis e Hau Nguyen, nuovi arrivati nell’elenco dei 200 migliori collezionisti di ARTnews di quest’anno, “nella nostra collezione c’è sempre stato un focus sugli artisti emergenti e sotto rappresentati. È diventato semplicemente più urgente sostenere gli artisti e le gallerie più piccole in modo più diretto”.

Arthur Lewis, ex dirigente di Gap, e Hau Nguyen, proprietario di una catena di boutique per parrucchieri, sono una coppia di Los Angeles che, sotto suggerimento del collezionista Joy Simmons, hanno rivoluzionato la loro collezione che oggi vanta pezzi di artisti neri emergenti e affermati tra cui Amy Sherald, Kerry James Marshall, Amoako Boafo e Genevieve Gaignard.

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Arthur Lewis e Hau Nguyen

Alcuni collezionisti hanno persino trovato beneficio nell’essere bloccati a casa. L’impossibilità di viaggiare ha permesso a Karen e Christian Boros, con sede a Berlino, di concentrare l’attenzione sulla scena artistica locale. “È diventato chiaro che c’è così tanto da vedere e scoprire che spesso non ci prendiamo il tempo di impegnarci”, hanno dichiarato. “L’arte è comunicazione, scambio. L’arte è vivace e sociale” La coppia ha la reputazione di lanciarsi spesso in sfide acquistando artisti mai testati sul mercato. La collezione Boros, che conta oltre 700 opere di arte contemporanea, è visitabile e si trova in un ex bunker nazista nel centro di Berlino.

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Christian e Karen Boros

Anche quest’anno rimane ancorato al primo posto Roman Abramovich con un patrimonio netto stimato di circa 12,3 miliardi di dollari nel 2020.

L’Italia si difende con tre posizioni nella lista dei top 200 di ARTnews, due sono i giganti della moda Made in Italy.

La famiglia Maramotti, proprietaria dell’azienda Max Mara, colleziona arte contemporanea dagli anni ’60, quando Achille Maramotti acquistò un dipinto di Alberto Burri. “È stata una delle prime collezioni private di arte contemporanea in Italia”, ha detto a Forbes Marina Dacci, direttrice della Collezione Maramotti nel 2016.

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La Famiglia Maramotti (foto Pino Guidolotti, 2001)

E poi c’è Miuccia Prada, con il marito Maurizio Bertelli, conosciuta per il suo omonimo marchio di moda in cui ha investito se stessa ma è proprio nell’arte che si riflette la sua personalità. È stata una forza nel mondo di quella italiana, una sostenitrice di lunga data degli artisti contemporanei. Un punto di crossover particolarmente giocoso tra l’amore per l’arte di Prada e la sua carriera nel mondo della moda è il suo ufficio che contiene uno scivolo, progettato dall’artista Carsten Höller, che conduce dal suo ufficio al cortile sottostante.

Miuccia Prada e Maurizio Bertelli

Poche posizioni dopo c’è la torinese Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. La sua collezione comprende più di 1.500 pezzi contemporanei, molti dei quali risalenti agli ultimi 25 anni, oltre a circa 1.000 gioielli e circa 3.000 fotografie. Possiede lavori di Maurizio Cattelan, Ian Cheng, Berlinde de Bruyckere, Cerith Wyn Evans, Damien Hirst, Josh Kline, Sarah Lucas, Lynette Yiadom-Boakye, Mark Manders, Charles Ray, Cindy Sherman, Rudolf Stingel, Rosemarie Trockel e Adrián Villar Rojas, tra molti altri

Patrizia Sandretto Re Rebaudengo

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