Objektiv è un giornale semestrale norvegese dedicato alla fotografia fondato nel 2009 da Nina Strand, Ida Kierulf e Susanne Østby Sæther. In occasione dei dieci anni dalla nascita, Objektiv si evolve: due volte l’anno verranno proposti dei saggi di approfondimento – scritti da artisti, curatori e critici – con l’intento di sviluppare riflessioni significative concernenti il mondo della fotografia.
L’intenzione primaria è di lasciare spazio a un professionista che possa arricchire la conoscenza fotografica del grande pubblico. Per inaugurare l’inizio del nuovo e aggiuntivo formato saggistico, che avrebbe dovuto essere distribuito in occasione di Paris Photo 2020 – che è stato cancellato in versione fisica e si svolgerà online –, i giorni del 14 e 15 novembre vedranno la presentazione di varie conversazioni online, accessibili gratuitamente qui.
Il primo dei due saggi distribuiti è intitolato “Perpetual Photographs” – fotografie perpetue – della fondatrice Nina Strand. Il punto di partenza è il lavoro “On my mind”, pubblicato nella primissima uscita di Objektiv, nel quale varie persone spiegavano un’immagine a cui non riuscivano a smettere di pensare. Per il saggio, Strand approfondisce immagini, interviste e riflessioni avvenute in occasione di quell’iniziativa, aggiungendo anche nuove opere di artiste quali Laure Prouvost, Frida Orupabo e Elle Pérez: nasce così una sorta di saggio corale, che riunisce più voci e poetiche.
Il secondo saggio è “Making Worlds” – creando mondi – di Morten Andenæs, fotografo e scrittore ansloense. Quest’ultimo ragiona sui lavori di Lucas Blalock, Else Marie Hagen, Torbjørn Rødland e Tom Sandberg, i quali concepiscono il medium fotografico come strumento per dare senso al mondo e meglio comprenderlo. Andenæs ragiona su come l’atto di vedere e quello di rappresentare siano componenti di rilevanza fondamentale per lo sviluppo dell’uomo.
Tra le varie attività portate avanti dalla rivista nel corso degli anni, una particolare importanza è rivestita dall’esposizione Subjektiv, allestita nel 2017 prima presso Malmö Konsthall a Malmo, in Svezia, poi presso Kunstnernes Hus a Oslo.
Inoltre, durante il periodo di quarantena, anche il progetto seriale “Visual Wanderings” rappresenta una bella iniziativa: un diario online, attraverso cui fotografi provenienti da tutte le parti del mondo hanno contribuito, con foto e parole, per esprimere il loro stato mentale e fisico derivato dall’emergenza Covid-19.