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Edvard Munch. A Oslo ha inaugurato il nuovo museo dedicato al pittore espressionista

The MUNCH museum in Oslo, Norway. Photo: Einar Aslaksen. Courtesy of MUNCH. The MUNCH museum in Oslo, Norway. Photo: Einar Aslaksen. Courtesy of MUNCH
The MUNCH museum in Oslo, Norway. Photo: Einar Aslaksen. Courtesy of MUNCH.
The MUNCH museum in Oslo, Norway. Photo: Einar Aslaksen. Courtesy of MUNCH
Dopo più di un decennio di controversie e ritardi, finalmente in Norvegia è stato aperto un nuovo enorme museo dedicato a Edvard Munch.

Non c’è artista in Norvegia che sia più grande di Edward Munch. E da oggi non c’è neppure nessun museo che sia bello e importante come quello dedicato al celebre pittore. Dopo anni e anni di preparazione e ritardi, ha aperto la nuova casa dedicata all’artista che più di tutti rappresenta la Norvegia nel mondo. Costruito nel cuore di Oslo e affacciato sul fiordo, il museo, eloquentemente nominato MUNCH, va a sostituire il precedente museo eretto nel 1963. I 13 piani dell’edificio e gli 86258,4 metri quadrati lo collocano tra i più grandi musei dedicati a singoli artisti del mondo.

La struttura è ermetica, con le facciate quasi integralmente rivestite in alluminio perforato. Pare un totem, una massa compatta e slanciata che si concede, come unico vezzo, la sommità inclinata. A progettarlo lo studio di architettura spagnolo Estudio Herreros. La struttura va a inserirsi in un’ampia fase di rinnovamento che ha interessato tutta la zona ex-portuale di Oslo. Il più grosso progetto di riqualificazione urbana nella storia del paese nordico, avviato negli anni ’80 e variamente aggiornato fino ad oggi.

E le difficoltà infatti non sono state poche. ​​La città di Oslo ha approvato la costruzione di un museo Munch nel 2008, lanciando un concorso per selezionare l’architetto. Ma nel corso degli anni numerosi intoppi hanno bloccato gli sforzi di costruzione. Nel 2011, ad esempio, il consiglio comunale ha votato l’annullamento del progetto per motivi finanziari. Solo nel 2015 la costruzione ha potuto riprendere. In totale, il progetto del museo è costato 2,25 miliardi di corone norvegesi, ovvero 260 milioni di dollari.

Alla fine, però, non si può dire siano stati soldi sprecati (nonostante alcuna stampa locale abbia definito la struttura simile a un guardrail). Ma, al di là dell’aspetto estetico, pare doveroso che la più grande collezione di opere di Munch abbia una sede espositiva adeguata alla sua importanza. L’istituzione possiede circa 26.700 opere tra dipinti, stampe, fotografie e disegni realizzate dall’artista tra il 1873 e il 1944. Tra queste molti dei suoi più grandi successi, come Madonna e le varie versioni dell’Urlo.

L’allestimento permanente delle opere dell’artista espressionista è suddiviso in sezioni. Tra queste “Infinito”, che raccoglie alcune delle sue tematiche principali; “Monumentale”, un’ampia esposizione delle sue tele più grandi; e “Shadows”, un’esperienza interattiva incentrata sulla vita dell’artista che vanta anche alcuni dei suoi effetti personali.

A queste saranno affiancate mostre temporanee a rotazione, come The Loneliness of the Soul, un’esposizione che mette Munch in dialogo con Tracey Emin, in mostra fino a gennaio 2022.

A gallery inside the Munch museum. Photo: Einar Aslaksen. Courtesy of Munch.
Munch museum. Photo: Einar Aslaksen. Courtesy of Munch
A gallery inside the Munch museum. Photo: Einar Aslaksen. Courtesy of Munch
Munch museum. Photo: Einar Aslaksen. Courtesy of Munch
A gallery inside the Munch museum. Photo: Einar Aslaksen. Courtesy of Munch
Munch museum. Photo: Einar Aslaksen. Courtesy of Munch

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