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Il Museo per Totò a Napoli. Tutto lo vogliono, perché non si fa?

Totò Totò
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Il progetto di un museo dedicato a Totò, annunciato da Franceschini, viene ora rilanciato dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano

Il Ministero è a lavoro per rendere concreta l’idea di una grande sede museale a Napoli capace di rendere onore e celebrare Totò. Uno dei più straordinari, immensi artisti dell’Italia del Novecento”. Lo diceva lo scorso anno l’allora Ministro della Cultura, Dario Franceschini. Omaggiando l’appena scomparsa Liliana De Curtis, figlia del Principe della risata. Stesse parole, più o meno, rilanciate ora dal suo erede al dicastero, Gennaro Sangiuliano. “Come per altri grandi napoletani pensiamo di creare a Napoli un museo a lui dedicato”, dice il titolare del MiC. “Dove poter celebrare la sua attività teatrale e cinematografica insieme alla sua vita, i luoghi della sua esistenza e le maschere che ha indossato. Uno spazio della memoria. Per troppo tempo Totò è stato snobbato da una certa cultura radical chic che lo giudicava troppo popolare. È tempo di recuperare”.

L’occasione, in questo caso, è l’anteprima del documentario Totò e il Principe De Curtis. L’uomo oltre la maschera. Un’opera nata da un soggetto di Enzo Decaro, con la regia di Tommaso Cennamo. Che andrà in onda venerdì 22 settembre in prima serata su Rai tre, con l’anteprima programmata questa sera a Napoli, alle 21 alla multisala Filangieri. “È stata una importante espressione del cinema italiano”, aggiunge Sangiuliano. “È un dovere rievocare al meglio la figura che ha divertito, e continua a divertire, intere generazioni di italiani”. Ma quindi questo museo?

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