Al centro della trattativa ci sarebbe la possibilità di costruire un nuovo stadio per il Milan, che già qualcuno battezza come “Louis Vuitton Stadium”
Che certi gol di Zlatan Ibrahimovic siano dei capolavori, sono in moltissimi a dirlo. Ma che potessero destare l’attenzione di uno dei più importanti collezionisti d’arte al mondo era difficile pensarlo. E invece si fanno sempre più fitte le voci che vogliono sia così. Ovvero che Bernard Arnault, milionario francese proprietario del gruppo del lusso LVMH, da decenni nelle primissime posizioni della “Art Power List” stilata dalla rivista ArtReview, sarebbe interessato ad acquistare la squadra del Milan. Attualmente di proprietà, come noto, del fondo Elliott Management Corporation.
Chi è Arnault? Per sintetizzare basta ricordare che il marchio LVMH sintetizza il nome Moët Hennessy Louis Vuitton SE, multinazionale francese con sede a Parigi proprietaria di oltre settanta marchi divisi in aziende di alta moda come Christian Dior, Bulgari, DKNY, Fendi, Céline, Guerlain, Givenchy, Kenzo, Loro Piana, Louis Vuitton, di orologi come TAG Heuer, di vini e liquori come Moët & Chandon, Veuve Clicquot, Hennessy. A queste lo scorso anno si è aggiunto il famoso brand statunitense dei gioielli Tiffany, un affare da 16,2 miliardi di dollari, la più grande acquisizione di sempre per l’azienda transalpina. E anche nel campo dell’arte Arnault è attivissimo, fra l’altro con la Louis Vuitton Foundation For Creation a Parigi e con il “Colosseo Quadrato” a Roma, per tramite del Gruppo Fendi.
E il Milan? La trattativa non ha avuto passaggi formali, ma che ci siano contatti molto avanzati ormai non è più un dubbio. Le cronache sottolineano che uno dei nodi fondamentali sia la possibilità di costruire un nuovo stadio, che già qualcuno battezza come “Louis Vuitton Stadium”. Certo, l’interesse di Arnault per la squadra assumerebbe più i contorni di un investimento finanziario che quelli di una passione sportiva. Ma questo – da Suning con l’inter a Friedkin con la Roma – ormai è un elemento stabile per uno sport che ha visto crescere a dismisura i fatturati. E le potenzialità anche borsistiche. “Nel 2019 abbiamo investito in Italia oltre 200 milioni di euro, una grande cifra da destinare a un solo Paese”, ha dichiarato il magnate nei giorni scorsi. Una premessa per nuovi, maggiori impegni?