Dall’11 novembre 2020 al 21 marzo 2021, il Museo Reina Sofia di Madrid espone la mostra Mondrian y De Stijl. L’esposizione ripercorre l’origine e l’evoluzione del movimento di arte astratta, dalle primissime nature morte e paesaggi dai colori iridescenti ai dipinti puramente geometrici – dove linee e colori danno vita a combinazioni puriste e ipnotiche. La mostra riunisce opere provenienti da diverse collezioni private e musei olandesi, come il Kunstmuseum Den Haag e il Kunstmuseum Appenzell.
Agli inizi del 1900 i Paesi Bassi furono la culla del movimento di arte astratta che verrà poi conosciuto con il nome di De Stijl. Nell’ottobre 1917 un gruppo di giovani artisti olandesi creò una rivista che diventerà il manifesto del movimento. La prima sala della mostra è dedicata alle primissime opere di Piet Mondrian, padre fondatore del movimento astrattista, inizialmente conosciuto come pittore di paesaggi naturalistici e nature morte. Successivamente, l’artista iniziò a elaborare una nuova idea di bellezza, che non risiede nel soggetto rappresentato, ma piuttosto nell’armonia e nello spazio creato dall’incontro di forme geometriche e colori complementari. Questa fase embrionale dell’astrattismo è rappresentata da alcuni paesaggi e ritratti in cui Mondrian e alcuni suoi colleghi utilizzano colori iridescenti, cangianti, innaturali, che richiamo le sfumature delicate dell’impressionismo. Alcuni esempi sono Devotion (1908) e Summer Day (1908).
La mostra prosegue con i primi dipinti in cui le forme geometriche prendono il sopravvento ma permane un uso sfumato del colore, senza ancora i toni intensi e decisi che renderanno Mondrian e il movimento famosi a livello internazionale. Alcune opere esposte in questa sezione sono per esempio Composition No. II (1913) e Church Facade 1: Church at Domburg (1914). La parte finale della mostra è infine dedicata a dipinti e oggetti di design dove il movimento De Stijl trova la sua espressione più completa. In queste opere, geometria e colore si uniscono in composizioni e forme funzionali, spaziose, in cui non rimane più nulla di reale e lo spettatore può godere dell’armonia intrinseca di spazio e luce.
Oltre a dipinti famosi come Lozenge Composition with Eight Lines and Red (1938), sono esposte planimetrie e arredi: tra questi, vi sono diversi esemplari di sedie e una camera da letto, allestita in una stanza dedicata. Questa parte finale testimonia la ricerca fondamentale di De Stijl: sorpassare i limiti tra architettura, pittura, arti decorative e design. Secondo questi artisti ogni forma di espressione doveva servire ad un unico intento: rappresentare la modernità. In questo modo il pittore diventa architetto e i confini tra realtà e illusione si annullano.
L’allestimento minimalista del museo Reina Sofia, caratterizzato da pareti bianche e pavimento in marmo, enfatizza l’intensità dei colori delle opere esposte. La mostra Mondrian y De Stijl si propone quindi di illustrare la storia del movimento astrattista dalle sue origini, meno conosciute, fino al suo apice e declino negli anni Trenta del Novecento, quando Mondrian si trasferì a New York e il movimento di sciolse. Attraverso opere celebri e altre meno note al pubblico, la mostra conduce lo spettatore a scoprire la graduale transizione dalle forme più naturalistiche fino all’abbandono completo dell’estetica figurativa e all’elaborazione di un innovativo ideale di bellezza astratta.