Ci risiamo. Seconda ondata pandemica e necessaria traslazione totale del sistema dell’arte sui canali digitali. Ritorno al virtuale. Sperando al più presto di uscire, e uscirne. Tutto saltato e rimandato a data da destinarsi. Vaccino permettendo (pochi giorni fa una buona notizia dalla Pfizer…) ci aspettano settimane da remoto. Fare di necessità virtù, agire al meglio nei canali digitali implementando e coltivando con consapevolezza l’offerta. Come in questi mesi stanno facendo gioco forza gli attori del sistema. Fiere, case d’asta, gallerie. Tra queste, la Dep Art Gallery di Milano, che non potendo partecipare a fiere fisiche ha concentrato le proprie energie al supporto degli eventi nazionali e internazionali che hanno visto protagonisti i propri artisti. La galleria milanese aveva inoltre inaugurato lo scorso settembre in concomitanza con l’Art Week la mostra dedicata a Turi Simeti (Alcamo, 1929) ora visibile solo online.
“Turi Simeti. 1960-2020” non vuole celebrare solo i sessant’anni di carriera dell’artista siciliano, ma anche la collaborazione con la galleria che la ospita, con la quale Simeti intrattiene da diversi anni un rapporto di proficua collaborazione oltre ad essere la sede dell’Archivio. In mostra una ventina di opere rappresentative della sua produzione, alcune delle quali provenienti da importanti collezioni private, realizzate dagli esordi della propria carriera a oggi. Partendo dai primi lavori come “Collage di carta bruciata su tela” del 1961, l’esposizione offre l’opportunità di ripercorrere le fasi più salienti del percorso artistico di Simeti, personaggio chiave nell’ambito della pittura aniconica e volumetrica degli anni sessanta che si è sviluppata a Milano attorno alla figura di Lucio Fontana. Proprio nello studio del maestro dello spazialismo, infatti, Simeti ha esposto le prime tele estroflesse nel 1965 in una mostra curata da Nanda Vigo.
Demetrio Paparoni -curatore della mostra- definisce le opere del maestro dell’estroflessione “oggetti autonomi” che possono essere considerati tanto quadri quanto sculture e prosegue affermando:
Questa ambiguità è voluta e pone interrogativi sul linguaggio e sulla natura dell’arte. Non va dimenticato che il lavoro di Simeti, parallelamente a quello di Enrico Castellani, Agostino Bonalumi e Paolo Scheggi prende l’avvio agli inizi degli anni sessanta dietro la spinta teorica e formale dei buchi e dei tagli di Lucio Fontana. C’è già in questa visione il germe delle dinamiche di pensiero che porteranno alla cosiddetta pittura analitica e all’arte concettuale.”
Simeti mette alla prova la tela forzandola fino al punto massimo della sua elasticità e facendo emergere i suoi ovali in un equilibrio che necessita uno studio e una precisione difficili da immaginare per chi ne ammira il risultato finale. La mostra, accompagnata da un catalogo in italiano e inglese, è visitabile online sul sito della galleria.
Lo staff della Dep Art, come anticipato, si è concentrato negli ultimi mesi nella promozione delle iniziative legate ai propri artisti in varie mostre sia nazionali che internazionali. Nonostante il periodo difficile, le attività organizzate che hanno visto protagonisti gli artisti della galleria sono state numerose: da Salvo alla Quadriennale a Mario Nigro presente all’interno della mostra “Stasi frenetica” organizzata da Artissima alla GAM di Torino a cura di Ilaria Bonacossa. Spostandoci all’estero, Wolfram Ullrich in una grande mostra in Brasile e Regine Schumann a Tokyo. E ancora Scanavino alla Menil Collection affiancato da altri grandi maestri italiani, fino a Pino Pinelli presente con le sue opere nella collezione del nuovo Museo PART di Rimini, al Museo Villa Croce di Genova all’interno della mostra “ARTEJEANS” e all’APE Parma Museo.
Antonio Addamiano, Direttore della Dep Art e delegato ANGAMC per la Lombardia -Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, che ha recentemente inaugurato il nuovo sito web-, commenta così l’attuale situazione del mondo dell’arte e le prospettive future:
Il 2020 è stato un anno complicato per tanti settori, ovviamente anche per le gallerie d’arte. La crisi ha toccato in maniera differente le varie gallerie lombarde, in quanto siamo tutte strutturate in maniera diversa; sicuramente ha pesato maggiormente per coloro che hanno costi di affitto ed alte spese di personale. Avere un magazzino di opere di proprietà e un basso livello di indebitamento sono state altre due variabili importanti per affrontare il periodo. Di positivo ha influito di rientrare con il codice Ateco nella politica di sostegno del Governo ricevendo i contributi a fondo perduto di giugno ed a breve quelli di novembre oltre alla possibilità di utilizzare la Cassa integrazione ed infine di non dover sostenere le alte spese delle fiere d’arte italiane ed internazionali”.
ANGAMC -continua Addamiano- ha dato un aiuto importante al settore, soprattutto investendo in comunicazione e pubblicità. Abbiamo voluto dare una risposta forte per comunicare che il gruppo è unito e vuole essere al centro del sistema dell’arte. Con un nuovo sito e con la speciale consulenza di Franco Broccardi aggiornando tempestivamente i propri associati riguardo i DPCM.”
Tra le prossime iniziative, Dep Art Gallery parteciperà inoltre alla quinta edizione di WopArt Fair, la fiera dedicata alle opere d’arte su carta organizzata ogni anno e Lugano e quest’anno in veste di Virtual Fair. Lo stand di Dep Art accenderà i riflettori su una selezione di opere di Alighiero Boetti, Emilio Scanavino, Ludwig Wilding, Pino Pinelli, Salvo, Mario Nigro e Wolfram Ullrich. Per poterle scoprire nel dettaglio basterà accedere al virtual tour di WopArt visitabile a partire dal 26 novembre (v.i.p. preview) fino al prossimo 27 dicembre 2020.
Insomma, in un periodo buio come questo, il sistema dell’arte lotta e vuole andare avanti in un’ottica di positività. E così sta facendo la Dep Art che ha già programmato la prossima mostra in galleria. L’esposizione -prevista per gennaio 2021- sarà dedicata a Regine Schumann. Non ci resta che attendere e sperare di uscirne al più presto.