Ancora non si trova l’opera di Sandro Botticelli – Madonna con Bambino (1485) – dal valore di dieci milioni di dollari scomparsa improvvisamente. Prosegue la lotta legale per ottenere la sua proprietà
Assume sempre più le pieghe di un romanzo poliziesco la saga legale ancora in corso su un dipinto scomparso di Sandro Botticelli: persino uno dei suoi co-proprietari non è stato in grado di individuarlo. La famosa opera Madonna con Bambino del 1485, attribuita al Maestro del Rinascimento italiano Sandro Botticelli e dal valore di almeno dieci milioni di dollari, è arrivata per la prima volta all’attenzione del mondo dell’arte nel 2007, quando doveva essere inclusa in una mostra nelle Gallerie – ormai in disuso – Salander-O’Reilly, nel quartiere dell’Upper East Side di New York.
Giorni prima dell’apertura della mostra, i marescialli federali avevano fatto irruzione nella galleria, sostenendo fosse oggetto di indagine per la condotta fraudolenta del proprietario Larry Salander, recentemente accusato di bancarotta.
Ci sono voluti sette anni prima che due giudici di New York scoprissero, nel 2014 durante una seduta in tribunale fallimentare, che il dipinto di Botticelli apparteneva a una sorta di ente societario chiamato Kraken Investments. Secondo quanto riferito, l’ente in questione aveva prestato l’opera alla galleria per una mostra (sprovvisto poi di uno schedario dei quadri in Galleria, che sarebbe stato una risorsa utile per aiutare a pagare i creditori di Lisbeth Salander). Quell’anno, Ronald Fuhrer, consulente di Kraken, disse di aver recuperato il dipinto per Kraken.
Ma ora una nuova cache di documenti trapelati, ottenuta dalla rete di Collaborazioni Investigative Europee fornisce nuove informazioni su chi ci fosse dietro la società di Kraken Investments. I documenti, che si riferiscono a un’altra società fiduciaria chiamata La Hougue, dicono che i proprietari di Kraken sono John Dick II e Tanya Dick-Stock, i figli dell’uomo d’affari canadese John Dick, che vive sull’isola di Jersey dagli anni Ottanta.
Dick-Stock ha affermato di non essere a conoscenza del fatto che il suo nome fosse usato in relazione a Kraken e da allora ha citato in giudizio suo padre per presunta frode relativa al fondo familiare.
Il portavoce di Dick-Stock sostiene:
Tanya sente che la sua identità è stata rubata e usata per scopi nefasti: il dipinto è stato acquisito a sua insaputa o senza il suo consenso. Non sappiamo cosa sia successo o chi sia il proprietario del quadro, ma intendiamo impegnare risorse ed energie per scoprirlo”
Insomma, sarà sicuramente interessante scoprire come andrà a finire.