Gambari, archeologo di fama internazionale, è scomparso all’età di 66 anni allo Spallanzani di Roma, dove era ricoverato dopo aver contratto il Covid
“Un raffinato studioso e un ottimo direttore di uno dei musei autonomi del ministero. Una lunga carriera, rigorosa e ricca di incarichi di grande responsabilità. Ci mancherà”. Con queste parole il ministro per i beni culturali Dario Franceschini ha espresso il cordoglio per la scomparsa avvenuta oggi pomeriggio di Filippo Maria Gambari, direttore del Museo delle Civiltà all’Eur. Lo studioso è scomparso all’età di 66 anni all’Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, dove era ricoverato da tre settimane dopo aver contratto il Covid. Laureato all’Università di Milano, Gambari reggeva dal 2017 la struttura che riunisce il Museo preistorico etnografico Luigi Pigorini, il Museo delle arti e tradizioni popolari Lamberto Loria, il Museo dell’alto Medioevo Alessandra Vaccaro e il Museo d’arte orientale Giuseppe Tucci.
Appassionato delle civiltà preistoriche e protostoriche e degli Etruschi, è stato membro di molti comitati scientifici, docente a contratto all’Università di Torino e curatore di mostre tematiche e allestimenti museali. Aveva al suo attivo centinaia di pubblicazioni in materia di Preistoria e Protostoria, arte rupestre ed epigrafia preromana. Era anche un grande esperto dei Celti. A soli 25 anni Gambari aveva già vinto il concorso per Archeologo Preistorico presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte. “È stato un maestro e un amico. Ho avuto la gioia e il piacere di imparare moltissimo da lui. Cultura immensa, ironia, passione sono solo alcune delle sue doti”. Così lo ha ricordato su Facebook l’amico Valentino Nizzo, direttore del Museo civico etrusco di Bugliano.
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