Da Kehinde Wiley a Henry Taylor, la prossima asta 20th century and contemporary di Phillips -New York, 7 dicembre 2020- si arricchisce di una selezione di opere provenienti dalla collezione del magnate William Royall
Filantropo, mecenate e trustee del Virginia Museum of Fine Arts, William Royall -scomparso lo scorso giugno- ha lasciato dietro di sé una collezione di enorme valore, gran parte della quale rappresentata da opere di artisti africani moderni e contemporanei. 33 pezzi andranno ora in asta da Phillips, durante la sessione di 20th century and contemporary programmata a New York a inizio dicembre.
La collezione Royall nasce da un amore per l’arte condiviso da William con la moglie Penelope, che ha spinto la coppia a farsi attiva sostenitrice di artisti e istituzioni. Moltissime le donazioni di opere a favore di musei e gli investimenti in arte contemporanea realizzati tramite un fondo a proprio nome. Tra le tante opere acquistate tramite questo strumento, va ricordata Rumors of War (2019), la scultura bronzea di Kehinde Wiley installata nella città di Richmond (Virginia).
Tra le passioni dei Royall, un posto di rilievo spetta all’arte africana moderna e contemporanea. Amy Sherald, Bill Traylor, Jack Whitten e Beauford Delaney sono solo alcuni dei nomi di cui si compone la variegata raccolta, che spazia dai maestri del XX secolo a quelli attivi nel secondo dopoguerra, fino ad arrivare alle generazioni più recenti. Ad artisti largamente istituzionalizzati si affiancano giovani emergenti, oltre a personaggi che solo ora (finalmente) vengono riconosciuti per il loro effettivo valore. Uno di questi ultimi è Beauford Delaney, che dopo anni di scarsa considerazione sta finalmente iniziando a ottenere il prestigio che merita.
A guidare la selezione presentata a New York sarà Salina/Star (1980), luminosissimo ritratto di donna firmato Barkley L. Hendricks e stimato $800.000/1,2 milioni. Il quadro, acquistato dalla coppia nel 2012, può vantare la partecipazione alla più importante mostra mai dedicata all’artista, “Birth of the Cool”, allestita al Nasher Museum of Art nel 2008. Hendricks ha di recente fatto parlare di sé in asta, quando, a maggio dell’anno scorso, Yocks (1975) è stato battuto da Sotheby′s New York per $3.7 milioni, segnando un nuovo record per l’artista afroamericano.
Un altro ritratto femminile di grandi dimensioni a essere incluso nell’asta è I’ve Been Good to Me, realizzato nel 2013 dall’artista Mickalene Thomas ed entrato a far parte della collezione Royall nello stesso anno. Presentata con la stima di $200.000 – 300.000, l’opera è un vivacissimo assemblaggio di fantasie e colori, perfetto esempio delle immagini pop che hanno reso famosa la loro autrice, la quale ha recentemente alzato il proprio record d’asta portandolo a $698,000.
Altro nome che illumina la sessione è quello di Amy Sherald, di cui tanto si è sentito parlare di recente per via del ritratto di Breonna Taylor realizzato per la copertina di Vanity Fair. Da poco entrata a far parte della scuderia di Hauser&Wirth, Sherald potrebbe realizzare il suo prossimo record da Phillips con Bathers ($150.000 – 200.000), seconda opera dell’artista ad essere mai comparsa in asta. La prima era stata Innocent You, Innocent Me (2016), venduta nel 2019 da Christie’s per $ 350.000, più di quattro volte la sua stima iniziale.
Altro lotto da segnalare è Noah Was Here and Obviously Thelma Too, realizzato nel 2014 da Henry Taylor e stimata $150.000 – 200.000. Il 2019 è stato un anno proficuo per l’artista, altra recente acquisizione della galleria Hauser&Wirth. Lo scorso anno, sei delle sue opere hanno toccato cifre record, fino ad arrivare ai $975.000 pagati per I’ll Put a Spell on You.
Nonostante la difficoltà del momento, la vendita della collezione Royall è l’ennesima prova di come il trend dell’arte africana contemporanea sembri non conoscere sosta. Fiere, aste ed esposizioni stanno cavalcando l’onda lunga di questo fenomeno in espansione, che per ora rappresenta un barlume di speranza in un situazione non proprio rosea.