Il Centro per la conservazione dei beni culturali di Zanjan, in collaborazione con istituzioni tedesche, restaurerà i celebri reperti. Rinvenuti nella miniera di sale di Douzlakh
L’affascinante storia di questi reperti inizia negli anni ‘90. Nel 1993 alcuni minatori della miniera di sale di Douzlakh, nella provincia iraniana di Zanjan, trovano per caso una testa mummificata, poi datata al 300 d.C.. La testa era molto ben conservata, tanto che a un orecchio era ancora appeso un orecchino d’oro. Erano integri capelli, barba e baffi rossastri, e parte della gamba e del piede erano ancora perfettamente conservati in uno stivale di cuoio.
Oggi, questa prima scoperta è esposta nel Museo Nazionale dell’Iran. Ma nel 2004 i minatori trovarono un altro “uomo di sale”: da lì partirono ulteriori scavi che rivelarono altri resti di corpi umani, manufatti e strumenti, oggi conservati nel “Museo degli uomini di sale” di Zanjan. Nel 2005 poi furono scavate altre tre mummie, fino a che, tragicamente, ci fu un crollo della miniera che causò la morte di molti uomini. La caratteristica insolita e sorprendente di questi corpi è che a garantirne la conservazione per secoli furono le condizioni di salinità, che impedirono ai microrganismi di agire e quindi ai materiali organici e inorganici della sepoltura di essere preservati in modo naturale.
Perché tornano ora d’attualità? Perché le enigmatiche mummie, insieme ad alcuni effetti personali e monili, saranno restaurate. A cura del Centro di ricerca per la conservazione e dal Dipartimento per i beni culturali, il turismo e l’artigianato della provincia della provincia di Zanjan, in collaborazione con istituzioni tedesche. A cominciare dalle mummie numero tre, quattro e cinque, ritrovate nel 2005.