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Il magico Presepe Blu notte di Guido Strazza si accende alla Galleria Nazionale di Roma

Presepe d‘artista realizzato da Guido Strazza  Presepe d‘artista realizzato da Guido Strazza 
Presepe d‘artista realizzato da Guido Strazza 
Presepe d‘artista realizzato da Guido Strazza
Martedì 8 dicembre 2020, alle 18, la Galleria Nazionale d‘Arte Moderna e Contemporanea di Roma accende il presepe d‘artista realizzato da Guido Strazza dal titolo Il Presepe Blu notte, a cura di Giuseppe Appella. La presenza del presepe, documentata da un evento online, è accompagnata da musica e riflessioni dell’artista, che precederanno il momento significativo della sua illuminazione, un‘iniziativa nata e realizzata con l’APT – Agenzia di Promozione Territoriale della Regione Basilicata e con la collaborazione del Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller” di Castronuovo Sant’Andrea (Potenza).

L’inaugurazione prevede, in controcanto, l’esecuzione di un’opera composta per Matera Capitale Europea della Cultura 2019 dal maestro Georg F. Haas, uno dei principali compositori contemporanei, commissionata dal L.A.M.S. Matera e dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019. Si tratta del quartetto d’archi, uno dei sei “quadri” della suite Musiche per Matera a cui lo scorso anno è stato assegnato il Premio Abbiati, e che il Giornale della Musica ha inserito tra i migliori 10 concerti di musica sinfonica del 2019. L’evento inaugurale riveste anch’esso un forte carattere simbolico: l’opera di Haas, infatti, è composta per essere eseguita e ascoltata in completa oscurità. L’accensione del presepe di Strazza, subito dopo l’esecuzione da parte del quartetto d’archi della scuola di musica L.A.M.S. Matera (Francesco D’Orazio, violino, Pasquale Lepore, viola, Nicola Fiorino e Giovanni Astorino, violoncelli), avrà quindi ancor più un significato di speranza da trasmettere a tutti: con la cultura, con l’arte è possibile superare l’oscurità di questo nostro tempo.

Il Presepe Blu notte è accompagnato da un volumetto delle Edizioni della Cometa con una nota introduttiva di Giuseppe Appella, una Preghiera a Gesù Bambino di Guido Strazza, che verrà letta dall’attore Blas Roca Rey, e notizie biobibliografiche sull’autore.

L’accensione del presepe, l’esecuzione del concerto e la lettura della preghiera di Guido Strazza avranno luogo attraverso le piattaforme dei partner dell’iniziativa, il canale YouTube Basilicata Turistica e TRM Network.

Queste le parole di Giuseppe Appella: “La Galleria Nazionale e la Regione Basilicata lanciano un messaggio di speranza attraverso il “Presepe Blu notte di Guido Strazza” che lascia il Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller” di Castronuovo Sant’Andrea (PZ) per introdurre, in giorni così terribili per tutti, al tempo dell’avvento e dell’attesa del Dio fatto uomo, il messaggio universale del presepio di Francesco, il santo della pace e della carità. Nel Presepe Blu notte di Guido Strazza, sorto su un grande cielo suddiviso in cinque parti dove la stella cometa trova la sua luce accogliendola e diramandola fuori dal recinto di vetro, non ci sono figure ma forme geometriche, orme che hanno un loro punto di arrivo ma non rivelano il loro luogo di provenienza. Ne deriva una sorta di stupore metafisico, l’affermazione, costante dalla seconda metà degli anni cinquanta, di una logica rappresentativa divisa tra l’esprimibile e l’inesprimibile, in questo caso tra la storia, i suoi personaggi secondari, e la luce che annuncia una nascita trasmessa da un’altra luce, sottostante, tanto intensa da indurre al movimento, a portare il dono dell’andare, accogliendo “la speranza di stare insieme”. I Magi si muovono come pedine verso la luce, in perfetta consonanza con il colore e gli stati d’animo che l’una e l’altro sollecitano, tanto quanto le relazioni esistenti tra i personaggi-oggetto e l’enigma di quella Luce che blocca la notte e cancella il buio per spingerci a porre i nostri passi, in simbiosi, su quelli già resi stigma. L’immagine è sempre un elemento formale, anche quando si fa racconto attraverso linee di luce rese elementi vivificanti della notte. La luce, divenuta centro di una iconografia che si ripete da secoli, non è esterna al colore. Viene espressa “visivamente”, illumina “qualcosa di cui si è perduta memoria” o viene ripetuta senza avvertire il costante richiamo di una nascita che, ogni anno, d’improvviso, si rinnova come presenza“.

 

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