Aveva 89 anni ed era noto in tutto il mondo per i suoi romanzi di spionaggio ambientati durante la Guerra Fredda.
È morto John Le Carrè, il maestro britannico dei romanzi di spionaggio. A renderlo celebre, in particolare, sono state le vicende ambientate durante la Guerra Fredda a cui lui stesso partecipò. A dare la notizia della sua morte, domenica, è stato il suo agente Jonny Geller:
È con grande tristezza che devo annunciare che David Cornwell, noto al mondo come John Le Carrè, è morto sabato 12 dicembre 2020, dopo una breve malattia (non legata al Covid-19), in Cornovaglia. Aveva 89 anni. I nostri pensieri vanno ai suoi quattro figli, alle loro famiglie e alla sua cara moglie Jane.
Le Carré nacque a Poole, in Inghilterra, nel 1931. Frequentò l’università di Berna, in Svizzera, per poi proseguire gli studi a Oxford, Inghilterra, e infine laurearsi nel 1956 in letteratura tedesca al Lincoln College. Nei due anni successivi aveva insegnò al prestigioso college di Eton e nel 1959 diventò funzionario del ministero degli Esteri britannico. Successivamente fu reclutato dai servizi segreti (MI6).
Fu questa esperienza diretta a ispirargli la creazione di George Smiley, l’agente protagonista di molti dei suoi romanzi. A partire da Chiamata per il morto (1961), primo episodio di una lunga serie. Nel 1963, pubblicò La spia che venne dal freddo, che lo rese famoso a livello internazionale. Tra gli altri suoi romanzi più noti ci sono La talpa (1974), L’onorevole scolaro (1977), Tutti gli uomini di Smiley (1980), La casa Russia (1989), e, tra i più recenti, Un passato da spia (2018) e La spia che corre sul campo (2019).
Dai suoi capolavori sono stati tratti numerosi adattamenti televisivi. Il primo non poteva che essere La spia che venne dal freddo del 1965, diretto da Martin Ritte, e con Richard Burton nel ruolo del protagonista, Alec Leamas. Nel 1966 Sidney Lumet diresse Chiamata per il morto e nel 1969 Frank Pierson quello di Lo specchio delle spie, con Anthony Hopkins. Nel 1984 Diane Keaton interpretò La tamburina, con la regia di George Roy Hill, e nel 1990 Sean Connery fu il protagonista di La casa Russia, adattamento di Fred Schepisi con Michelle Pfeiffer.