La casa d’aste Cambi chiude il secondo semestre con l’asta di arte moderna e contemporanea a Milano. Guidano il catalogo un dittico di Alighiero Boetti e un Giuseppe Santomaso museale (100-150 mila l’uno)
L’appuntamento è nella sede di via San Marco 22. LLavendita è divisa in due sessioni nella giornata di venerdì 18 dicembre, una la mattina (dalle 10) e una il pomeriggio (dalle 15) e «alterna opere di artisti con stime ancora più che accessibili ad altre che prevedono un investimento più importante» racconta Daniele Palazzoli, che guida il dipartimento insieme alla collega Michela Scotti.
Le opere in totale sono ben 253. Fra queste «spiccano una serie di carte di Giorgio Morandi provenienti dalla Collezione Minetti della Galleriaforma di Genova, due rari lavori di Alighiero Boetti, due importanti oli di Gregorio Sciltian e Ubaldo Oppi, un Santomaso museale e un Prampolini del 1929 -prosegue Palazzoli- Il successo delle nostre aste di questo difficile semestre ha dimostrato che fattori come qualità e rarità sono ciò che sia il collezionista che l’investitore cercano per tutelare e diversificare la propria collezione e il proprio patrimonio con profitto».
La prima sessione propone lavori con una forbice di prezzi che va da 500 a 15 mila euro (la stima più alta è per un grande nudo di Alessandro Papetti del 2009). I prezzi più affordable sono dettati dalla tipologia delle opere offerte, carte di grandi artisti (da Lucio Fontana a Franco Angeli e Carol Rama) e dai nomi di giovani artisti emergenti. La copertina del catalogo della morning session, ad esempio, è affidata al giovane Bros, writer molto attivo nei primi anni Duemila, con un acrilico senza titolo valutato 4-5 mila euro. Tra i giovani anche Marta Dell’Angelo (1970) con un “Senza titolo” del 2001 (800 – 1.200), mentre per gli over 65 si segnala una bella
“Vecchia Farmacia” del 2011 di Massimo Giannoni (2- 3 mila).
Ma lo scrigno di tesori è per la sessione pomeridiana. Il catalogo si apre con l’inizio del Novecento, da collage di Fortunato Depero e studi di Mario Sironi, fino alla prime chicche: un grande olio e sabbia su tela di Enrico Prampolini, “Metamorfosi degli dei o Il trionfo della civiltà meccanica” del 1929 (80-120 mila euro), “La jeune fille sentimentale” del 1920-1922 di Ubaldo Oppi, considerato uno dei maggiori seguaci del Realismo Magico (50-70 mila) e “Betsabea” del 1953 di Gregorio Sciltian (50-70 mila), definito da Giorgio de Chirico “il plastico per eccellenza. È plastico quando dipinge, è plastico quando parla, è plastico quando gesticola”.
I top lot del catalogo sono per Alighiero Boetti e Giuseppe Santomaso. Di quest’ultimo “Verso Matera”, olio del 1960, ha una storia espositiva e bibliografica importante. Sul retro presenti, tra le altre, le etichette della Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma e della Società per le Belle Arti ed esposizione permanente di Milano. Quota 100-150 mila euro.
Stesso prezzo per Boetti. Il dittico “Non parto non resto” è del 1979 ed è una biro su carta di 2 elementi, cm 100×70 cad., uno blu e uno rosso. Come anticipato da Palazzoli, sono 5 gli acquerelli di Giorgio Morandi (più un disegno) provenienti dalla collezione del grande gallerista e collezionista Paolo Minetti che nella Galleriaforma ha ospitato i maestri dell’Arte Concettuale, del Minimalismo, della Pop Art, delle Performances.
Per questo potrebbero sembrare curiosi i Morandi della sua collezione. Ma come si legge nella scheda in catalogo “Minetti cercava le affinità emotive” nelle opere. Gli acquerelli dell’artista bolognese “erano tutti di una bellezza e di una delicatezza che svelava la sensibilità di Paolo nell’averli scelti e la grandezza del pittore che nella sua costante ostinazione a ripetere i soggetti senza distrazioni o voli pindarici, ci accompagna poco per volta nella più profonda spiritualità dell’Arte”.
SFOGLIA I CATALOGHI:
ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA – I SESSIONE ASTA 507
VEN 18 DICEMBRE 2020
ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA – II SESSIONE ASTA 507
VEN 18 DICEMBRE 2020