All’inizio solo una suggestione che aveva suscitato non poche perplessità e polemiche principalmente tra gli archeologi. Restituire al Colosseo la sua arena, così come appariva nelle illustrazioni di un secolo fa. Poi, l’impulso fondamentale del Ministro Franceschini ha reso questa ipotesi un progetto concreto con un bando appena pubblicato e l’obiettivo di avviare i lavori entro il 2021. Che renderà il Colosseo di nuovo “vivo e vivibile”, protagonista di eventi culturali di alto livello
Ricostruire l’arena del Colosseo, l’idea di Daniele Manacorda
Tutto è iniziato nel 2014, con l’idea dell’archeologo Daniele Manacorda (professore di Metodologia e tecnica della ricerca archeologica presso l’Università di Roma Tre) che sulla rivista Archeo di luglio propose di restituire ai visitatori del Colosseo lo stesso scenario ripreso dalle vedute ottocentesche con l’arena calpestabile che copriva i sotterranei.
“Un labirinto incomprensibile”
L’idea del Professore era dunque quella di far tornare “viva” e “vivibile” quell’arena che dagli originari giochi e spettacoli dei Romani aveva poi ospitato le più recenti manifestazioni pubbliche e cerimonie religiose. Mentre oggi le foto dall’alto del Colosseo ci restituiscono “un intrico inquietante di muri scoperchiati al sole, un labirinto tanto incomprensibile quanto inaccessibile“.
A cavallo tra il XIX e il XX secolo, infatti, come spiegò l’archeologo nell’articolo di Archeo, “l’arena è stata progressivamente scoperchiata, l’invaso del monumento è stato scavato attraverso una complicata sequela di vicende, i suoi sotterranei sono stato messi a nudo“.
“Archeologia Necrofita”
Secondo Manacorda tutto questo ha privato l’arena del proprio senso. Così come la sua mancata ricostruzione, anche per proteggere i sotterranei dagli eventi atmosferici. Quella che definisce “Archeologia Necrofita” ovvero “un modo di concepire e praticare l’intervento sui monumenti e le stratificazioni antiche come un’insana esposizione delle cose morte“.
Quindi conclude (qui abbiamo riportato solo alcuni stralci del suo dettagliato articolo su Archeo): “Rifare l’arena quali problemi comporta? Francamente non ne vedo: restituire ai sotterranei la loro ‘sotterraneità’ significa, semmai, offrire la possibilità di visitarli addentrandosi in un labirinto, questa volta però sensato, perché percorribile così come lo era quando faceva parte di un meccanismo funzionante, che funzionava perché era ‘al di sotto’, sottratto agli sguardi, ma non alle persone che vi agivano“.
Ospitare eventi contemporanei
Insomma, secondo il Professore l’arena doveva tornare ad essere un luogo in grado di ospitare, in una cornice unica al mondo – ovviamente nelle forme compatibili – gli eventi della vita contemporanea. Permettendo “Il superamento del semplice rito banalizzante della visita del turismo massificato“.
Le tesi contrarie
Curioso che poi proprio i maggiori oppositori di questa che allora era solo una proposta teorica, considerassero questa idea la banalizzazione di una architettura complessa che avrebbe soltanto attirato un turismo di massa. Meglio invece, secondo l’opinione di altri autorevoli addetti ai lavori di allora, puntare su una comunicazione di qualità.
L’entusiasmo (e il coraggio) di Franceschini
Il punto è che Franceschini si mostrò da subito entusiasta della proposta di Manacorda, con tanto di tweet: “L’idea dell’archeologo Manacorda di restituire al Colosseo la sua arena mi piace molto. Basta un po’ di coraggio“.
L’idea dell’archeologo Manacorda di restituire al Colosseo la sua arena mi piace molto. Basta un po’ di coraggio.. pic.twitter.com/hSLBecqzqD
— Dario Franceschini (@dariofrance) November 2, 2014
Il coraggio, arma a doppio taglio
Certo, coraggio ce ne vuole molto per cambiare quello che tutti noi ormai riteniamo immutabile, eterno. In effetti il nostro famoso culto delle rovine a volte rischia di rimanere fine a se stesso ma signori, qui si parla del Colosseo. Tra chi desidera vederlo di nuovo pulsare di vita e chi non vuole alcun elemento di “contaminazione” contemporanea (o peggio ancora di finto storico), è impossibile stabilire una verità oggettiva.
Le reazioni social
Quel che è certo è che il progetto dovrà rasentare la perfezione, dal punto di vista estetico e concettuale. Per il momento le reazioni social sono tra l’incredulo e il divertito. Come abbiamo già avuto modo di evidenziare, si tratta di un progetto dalla gestazione di alcuni anni ma finora confinato prevalentemente nelle opinioni degli addetti ai lavori. Per molti dunque, si tratta di una assoluta novità. E non sono mancati nemmeno i meme di alcune pagine dedicate all’architettura, con tanto di primule alla Boeri applicate sul Colosseo.
Pubblicato il bando
Certamente il coraggio non è mancato al Ministro Franceschini che in seguito a quella proposta decise di inserire l’intervento nel “piano strategico Grandi progetti culturali nel 2015” per un finanziamento complessivo di 18,5 milioni di euro.
Portando avanti quella che prima era una semplice suggestione e con il suo annuncio di oggi diventa ufficialmente un progetto. È stato infatti pubblicato il bando da parte di Invitalia per l’affidamento dei servizi di progettazione definitiva, esecutiva e coordinamento della sicurezza in fase di progettazione dell’intervento di completamento, conservazione e consolidamento delle strutture ipogee e di realizzazione del nuovo piano dell’arena del Colosseo.
La scadenza è fissata per il primo giorno di febbraio. E non è escluso che qualche archistar decida di partecipare a quello che sarà comunque un evento storico per tutto il paese.
“La ricostruzione dell’arena del Colosseo è una grande idea, che ha fatto il giro del mondo. Sarà un grande intervento tecnologico che offrirà la possibilità ai visitatori di vedere non soltanto, come oggi, i sotterranei. Ma di contemplare la bellezza del Colosseo dal centro dell’arena” ha spiegato Franceschini nell’annunciare la pubblicazione del bando.
Come sarà la nuova arena
Di seguito una parte della nota diffusa dal Mibac sulle caratteristiche richieste per l’intervento che dovrebbe partire entro il 2021.
“L’intervento consentirà di ripristinare la lettura integrale del monumento e permetterà al pubblico di comprendere appieno l’uso e la funzione di questa icona del mondo antico, anche attraverso eventi culturali di altissimo livello. La nuova arena sarà fruibile grazie a soluzioni tecnologiche e integrate che guideranno il visitatore alla scoperta dei meccanismi che regolavano la complessa macchina organizzativa degli spettacoli e dei giochi che vi si svolgevano. L’obiettivo è rendere nuovamente fruibile la superficie del piano dell’arena del Colosseo e individuare una soluzione tecnologica, compatibile e reversibile, per la copertura degli ambienti ipogei. Gli interventi dovranno essere progettati in modo da offrire contemporaneamente la percezione del piano dell’arena su cui avvenivano i giochi e la visione del complesso sistema di strutture e meccanismi sottostanti”
Largo alla tecnologia
È dunque confermata l’intenzione di rendere di nuovo il Colosseo un luogo “vivo” di eventi. Si scende poi più nell’ambito tecnico dove si evince che il tutto avrà un taglio decisamente tecnologico:
“La nuova arena dovrà essere pensata come un piano unitario, ad alto contenuto tecnologico. Costituito da dispositivi meccanizzati di apertura e chiusura, consentendo ai visitatori di comprendere la sinergia e la stretta relazione con i sotterranei. Anche utilizzando sistemi che rimandino ai meccanismi degli ascensori e delle scene mobili antiche. Il sistema mobile dovrà essere realizzato in modo da poter essere attivato in tempi rapidi e più volte nella stessa giornata. Per proteggere le strutture archeologiche sia dalle precipitazioni atmosferiche, sia da una eccessiva insolazione. E allo stesso tempo consentire di svelare i segreti della complessa macchina organizzativa degli spettacoli“.