Mercoledì 23 dicembre si apre il progetto I Borghese e la musica. Un concerto di musica classica barocca – trasmesso in streaming – inaugura la ricerca di Galleria Borghese volta ad approfondire le relazioni della famiglia con la musica.
Tra i corridoi di Galleria Borghese c’è un luogo dove la musica permea tutte le pareti. É la cosiddetta Loggia del Lanfranco, che accoglie alcuni dipinti a tema musicale. Non poteva che essere questa la sala selezionata per l’inaugurazione del progetto di ricerca I Borghese e la musica, in programma per mercoledì 23 dicembre alle ore 18. L’evento consiste in un concerto di musica barocca, che si tiene a porte chiuse ma viene trasmesso in diretta streaming sul sito e sui canali social del Museo; durante il periodo delle festività sarà poi pubblicato on line un video con estratti del concerto.
Il programma, che presenta Cantate di Georg Friedrich Händel e Sonate di Arcangelo Corelli, è affidato ai Solisti dell’Orchestra Barocca Italiana, musicisti di rilievo internazionale specializzati in esecuzioni con strumenti storici, diretti da Riccardo Martinini che del Progetto I Borghese e la Musica è il referente artistico.
Per l’occasione la Fondazione viennese Orpheum ha messo a disposizione alcuni preziosi strumenti tra i quali il violoncello “grande” del liutaio Simone Cimapane del 1692, che recenti studi hanno dimostrato essere tra gli strumenti suonati nell’orchestra di Corelli negli ultimi anni del XVII secolo. Oltre alla voce solista del soprano Rachel Redmond, l’ensemble è composto da due violini barocchi, una tiorba e due violoncelli.
La Galleria Borghese promuove, con questo progetto di ricerca, studi musicologici mirati a delineare più chiaramente le relazioni della famiglia con la musica e con i musicisti, in particolare nei secoli XVII e XVIII. Fu lo stesso cardinale Scipione Borghese, primo fondatore e committente della Villa, ad avvicinarsi in modo deciso al mondo della musica. A lui si legano infatti grandi innovazioni nel campo musicale, come la nascita del melodramma o l’irrompere della “teoria degli affetti” nelle rappresentazioni e nel rapporto fra parole e musica. I Borghese furono inoltre mecenati di compositori ed esecutori, come attestano documenti conservati presso l’Archivio Borghese in Vaticano, solo parzialmente emersi e indagati.