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Casinò di Campione? “Una bruttura”, la confessione (a 13 anni di distanza) di Mario Botta

Casinò di Campione d'Italia (tio.ch) Casinò di Campione d'Italia (tio.ch)
Casinò di Campione d'Italia (tio.ch)
Casinò di Campione d’Italia (tio.ch)

13 anni dopo averla costruita l’architetto svizzero spiega come la sala da gioco di Campione d’Italia “è una bruttura”. Un ecomostro costruito nel 2007. “Ora non ho problemi a dire che è fuori scala. Confesso che mi fa male, quando lo vedo da Lugano” confessa a una testata elvetica. Così il designer Mario Botta giudica assai negativamente la propria creatura, la Casa da gioco a Campione, cattedrale nel deserto visibile da ogni parte del Lago di Lugano. Totalmente fuori scala, ingombrante, ora inutile.

Casinò di Campione d'Italia (tio.ch)
Casinò di Campione d’Italia (tio.ch)
Casinò di Campione d'Italia (ciao como)
Casinò di Campione d’Italia (ciao como)

Come racconta il Corriere della Sera (leggi qui articolo completo)

Ma che fa, architetto? Si batte il petto? «Ora non ho problemi a dire che è fuori scala. Confesso che mi fa male, quando lo vedo da Lugano…». Che l’archistar si fosse arcipentito, s’era capito. Un paio d’anni fa ammise che in effetti il suo Casinò era poco flessibile. E che adesso è difficile convertirlo in un albergo o, chessò, in un centro commerciale: poco flessibile, disse, ma niente di più. (…) Gli fanno notare che somiglia alla centrale di Chernobyl o a un cementificio cinese, che quei 55 mila metri quadri sono costati 190 milioni d’euro, che sono 240 mila tetrissimi metri cubi su nove piani, saloni che nemmeno a Las Vegas. Il Mostro non risplende col sole e fa sospettare, come si mormorò, che il progetto fosse solo il banale riciclo del cantiere d’una centrale militare: Botta l’aveva già disegnato per qualche oligarca del Caucaso? Possibilissimo.

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